CIBO E COVID

In tempi di pandemia la sicurezza alimentare è un tema di rilevante importanza che apre molti interrogativi. Può il virus sopravvivere sul cibo? E se sì, per quanto tempo? È possibile infettarsi ingerendo cibo contaminato? E bevendo acqua del rubinetto? Domande di drammatica attualità. Posto che non pare il momento ideale per alimentarsi di cibi crudi soprattutto in luoghi di ristorazione con scarsa attenzione all’igiene, non ci sono dati certi sull’effettivo tempo di permanenza del virus sul cibo, così come non esistono prove che il virus possa infettare l’uomo attraverso l’ingestione di alimenti.

 

 

 

 

Ma è opportuno fare attenzione alle regole igieniche raccomandate per chi maneggia prodotti agroalimentari, come un buon lavaggio delle verdure consumate crude e la cottura degli alimenti, visto che è noto che una temperatura superiore a 65°C per pochi minuti è idonea a neutralizzare il virus.

 

Che non vi siano allo stato evidenze che il Covid 19 si possa diffondere tramite alimenti o imballaggi è confermato dall’ EFSA – Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – che continua a raccomandare il rispetto di basilari misure igieniche, come il lavaggio delle mani prima e dopo la preparazione degli alimenti e l’igienizzazione delle superfici con cui gli stessi vengono a contatto. Il virus si può diffondere durante i pasti anche in famiglia, perché è dimostrato che le talvolta insane abitudini dei più giovani rischiano di contagiare i nostri cari, soprattutto i più fragili.

 

Quanto all’acqua del rubinetto è bene sapere che i trattamenti di depurazione a cui viene sottoposta si sono rivelati efficaci nel neutralizzare i virus, grazie anche a fattori ambientali come temperatura, luce solare e livelli di PH elevati, ottimi rimedi naturali.

 

Ciò a cui dobbiamo prestare la massima attenzione è l’imprescindibile uso dei dispositivi medici sia nel momento della preparazione che nella distribuzione degli alimenti, con corretto utilizzo delle mascherine conformi alle norme sanitarie. È di pochi giorni fa la notizia di un’importante operazione di Interpol che ha coinvolto l’Italia, il Portogallo e la Grecia con 37 arresti e sanzioni amministrative per milioni di dispositivi contraffatti e quindi insicuri.

 

Per conservare il gusto del cibo, è bene ritrovare una sana educazione alimentare che passa attraverso il buon senso prima di ogni conoscenza scientifica: lavaggi e cottura adeguati, scelta delle materie prime da fonte conosciute e, soprattutto, Made in Italy e mascherine nei luoghi chiusi. Buon appetito!

 

Daniela Mainini

info@anticontraffazione.org

www.centrostudigrandemilano.org

 

 

 

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