I SOMMELIER DEI CONFETTI

Da Nocera Umbra ci spiegano il valore di una specialità tutta italiana, forse un po’ sottovalutata. Le prime testimonianze del confetto (allora mandorle ricoperte da una glassa di miele e farina) sono datate addirittura al 404 a.C.; la variante ‘moderna’ si fa risalire all’introduzione in Italia dello zucchero raffinato avvenuta intorno al XV secolo.

 

 

 

 

Elemento immancabile per molte cerimonie, negli ultimi anni è stato oggetto di sperimentazioni e innovazioni, tanto da spingere Pierluigi Pizzone e Myriam Giovannini a sviluppare un percorso di degustazione attraverso le molteplici varietà e interpretazioni del confetto artigianale. Pierluigi e Myriam risiedono a Nocera Umbra e si fanno chiamare “i Sommelier dei confetti’.

 

 

Cosa vi ha avvicinato al mondo del confetto?

 

La nostra volontà era quella di fornire una scelta di confetti di qualità. Presto ci siamo accorti di come il mercato industriale avesse svilito quello che riteniamo essere uno dei dolci italiani più importanti, consumato nei momenti significativi della vita.

 

Secondo noi mancava una buona informazione che li valorizzasse e abbiamo deciso di sviluppare un’esperienza degustativa, studiata principalmente per matrimoni (dove trovano l’ambiente più naturale), in cui gli ospiti vengono guidati all’assaggio di confetti tradizionali e artigianali. Attraverso la degustazione abbiamo l’occasione di spiegare non solo le sensazioni gustative e la qualità delle sue varie declinazioni ma anche il suo valore.

 

 

E guai a chi lo morde…

 

In origine era così: in funzione della sua delicatezza era consigliabile lasciarlo sciogliere in bocca. Poi le tecniche si sono evolute e oggi il panorama è molto vario; alcuni confetti vedono addirittura sostituita la copertura in zucchero duro con un leggero strato di zucchero a velo o cioccolato. Per qualche varietà il morso viene persino consigliato!

 

 

Intorno al confetto esiste un mercato da svariate decine di milioni di euro all’anno, per migliaia di tonnellate di produzione. Il confetto però sopravvive solo nelle celebrazioni, senza una ‘laicizzazione’ che lo porti anche nella vita di tutti i giorni

 

In realtà, fino a oggi non è mai esistita la percezione del confetto artigianale di alta qualità, che invece permette d’assaporare materie prime di eccellenza in una danza di sapori e un equilibrio di gusti mai provato prima. Per questo motivo abbiamo deciso di creare la figura del Sommelier dei confetti, per raccontare un approccio diverso.

 

 

Esistono certificazioni di qualità nell’ambito dei confetti?

 

Le materie prime possono essere certificate, però non esiste ancora un marchio di eccellenza per il confetto in sé; ci auguriamo che questo possa cambiare.

 

Alessandro Caviglione

alessandrocaviglione@cibiexpo.it

 

 

 

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