IL FONIO

Forse il più antico cereale africano, nel 2019 è stato incluso da uno studio di WWF e Unilever tra i “50 alimenti del futuro: ottimi per il benessere del pianeta e delle persone”.Conosciuto e diffuso in buona parte del continente africano da migliaia di anni – molti sostengono più di cinquemila – il fonio è coltivato oggi soltanto nelle zone dell’Africa occidentale, dal Senegal al lago Ciad, dove costituisce ancora un elemento importante della dieta alimentare delle popolazioni locali.

 

 

 

 

In Mali, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Nigeria e Senegal gli agricoltori coltivano la varietà del fonio bianco (Digitaria exilis), mentre in Nigeria ci si dedica anche al fonio nero (Digitaria iburua). Il fatto di crescere nelle zone sub-sahariane del Sahel ne evidenzia le caratteristiche peculiari che lo hanno fatto annoverare tra gli alimenti amici dell’ambiente.

 

Il fonio cresce normalmente a livello del mare, ma in Gambia, Sierra Leone e Guinea-Bissau viene coltivato anche sopra i 600 m.; la semina non richiede alcun tipo di preparazione del terreno, che può essere sabbioso e poco fertile. La crescita è molto rapida: nel caso della varietà precoce bastano 6-8 settimane per avere il raccolto. Praticamente non necessita di irrigazione, perché cresce anche con soli 250 mm di pioggia (nella Pianura Padana, per esempio, le precipitazioni sono mediamente comprese tra 700 e 1200 mm). Il fonio nero può raggiungere un’altezza di 1,4 m, mentre quello bianco non supera i 75 cm. Con i sistemi di coltivazione tradizionali, utilizzati nelle zone dell’Africa occidentale, il raccolto si aggira tra 600 e 800 kg per ettaro.

 

In aggiunta a queste caratteristiche, ciò che rende il fonio interessante sono le sue proprietà nutrizionali. Oltre a essere particolarmente ricco di carboidrati e proteine, in particolare di metionina e cisteina (due amminoacidi assenti nella maggior parte dei più diffusi cereali come l’orzo, il riso o il grano), il fonio non contiene gliadina e glutammina ed è quindi adatto per l’alimentazione di chi è intollerante al glutine.

 

Nella cucina tradizionale africana il fonio, che ha un lieve aroma di noci, viene usato per preparare porridge o cous-cous serviti con stufati caldi oppure nelle insalate, ma le potenzialità di quello che era stato chiamato “hungry rice” (riso affamato) dagli europei che non lo conoscevano sono decisamente promettenti. Non va trascurato che nella cosmogonia dei Dogon, una popolazione del Mali, il fonio è “il germe dell’universo” dal quale tutto ha avuto origine.

 

Pietro Schenone

p.schenone@scuolecivichemilano.it

 

 

 

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