In questo periodo molti pazienti ci chiedono se non esistano alimenti che, in qualche modo, possano aiutare nella cura dell’infezione da Covid-19.
Soprattutto, le persone vorrebbero sapere se ci sono cibi in grado di ridurre le possibilità di essere contagiati. In merito a questo, vorrei prima di tutto chiarire che, purtroppo, né l’essere vaccinati né l’essere giovani e in forma né l’essere ben alimentati possono limitare l’eventualità d’infettarsi.
Il SARS-CoV-2, meglio noto come Covid-19, è un virus non ancora completamente aerobico (aerobico significa che un processo si svolge in presenza di ossigeno, ndr). Questo vuol dire che fuori dall’organismo ospite resiste per poco tempo e si trasmette nelle piccole goccioline di saliva che noi espelliamo quando parliamo e respiriamo; durante il periodo estivo, infatti, i contagi diminuiscono perché le goccioline, evaporando molto rapidamente, portano alla distruzione del virus. In altre parole, la possibilità di non infettarsi dipende solo dalla prudenza, dall’utilizzo delle mascherine e dal fatto di lavarsi le mani spesso.
Lo stato di forma fisica, invece, diventa importante nel momento in cui il virus entra nell’organismo. Infatti, mentre gli esploratori delle nostre difese immunitarie cercano di riconoscerlo, lui fa danni. In questa fase, che può essere accorciata essendo stati vaccinati o avendo già precedentemente contratto il Covid-19, un fisico sano, giovane e ben alimentato può meglio sopportare i suoi insulti.
Quando poi è stato identificato, l’organismo inizierà a produrre anticorpi e difese cellulari “virus specifiche” che provvederanno alla sua eliminazione. Anche in questa seconda fase l’alimentazione è molto importante, in quanto meglio il corpo umano è nutrito, migliore sarà la sua risposta immunitaria.
Purtroppo, non esistono alimenti miracolosi; le regole sono le solite: fare tanti piccoli pasti, ognuno dei quali composto da tutti i macronutrienti (i macronutrienti sono quei composti chimici organici che devono essere introdotti in grandi quantità, in quanto rappresentano la fonte energetica più importante per l’organismo. Appartengono alla categoria i carboidrati, o glucidi, i grassi, più correttamente lipidi, e le proteine, o protidi, ndr).
In questa fase, diventa ancora più importante cercare di assumere una buona quantità di proteine (gli anticorpi sono proteine), soprattutto utilizzando fonti come il latte e i suoi derivati che ne contengono una, la Lattoferrina, con un ruolo importantissimo, a quanto pare, nel buon mantenimento delle difese immunitarie.
Rilevanti sono anche le proteine del pesce, soprattutto quello azzurro, ricco di vitamina D, essenziale per le difese immunitarie, e le uova, che nella scala della qualità proteica sono al primo posto.
Bisogna poi assumere molta frutta e verdura, soprattutto quella ricca in vitamina C come gli agrumi o i kiwi, ma anche peperoni, cavolfiori o le altre crucifere: crescione, broccoli, cavoletti di Bruxelles, senape e simili.
Frutta e verdura giocano un ruolo importante anche per il contenuto di coenzimi necessari al buon funzionamento dell’organismo e grazie a una loro specifica caratteristica: la ricchezza d’acqua, elemento che nella fase febbrile perdiamo più rapidamente per l’alta temperatura corporea.
Ultimo consiglio: dato che in quarantena non potete fare sport e probabilmente vi starete muovendo meno, cercate di non aumentare l’introito calorico dovuto all’apertura “accidentale” e reiterata del frigo o della dispensa.
Andrea Fossati
Andrea Fossati e Elisabetta Amoruso
L’alimentazione durante l’emergenza da Covid-19
Riprendiamo alcune considerazioni dell’Istituto Superiore di Sanità.
La pandemia di Covid-19, che ci ha costretti a stare in casa, potrebbe trasformarsi in una nuova opportunità di salute, modificando in meglio le nostre abitudini alimentari; per esempio, permettendo di riservare più tempo alla preparazione dei pasti e alla prima colazione, e aumentando l’impiego di alimenti importanti nella dieta, come vegetali e legumi, ai quali, quando il carico di lavoro è pressante e bisogna fare in fretta, spesso si rinuncia.
Inoltre, avendo meno impegni esterni, è possibile consumare la gran parte dei nutrienti nella prima parte della giornata, abitudine che può aiutare a ingrassare meno e a dormire meglio. Potendo pranzare a casa, è possibile fare scelte più in linea con le raccomandazioni nutrizionali nazionali e internazionali, evitando di mangiare di corsa… magari un panino. È importante ricordare che una sana alimentazione è fondamentale in tutte le fasi della vita: dalla prima infanzia con il latte materno all’età scolare e poi in quella adulta o anziana. Quindi, in questo “contesto casalingo forzato”, che può in molti casi favorire la tendenza a un’alimentazione disordinata, è essenziale porre attenzione a come si mangia.