ZOOTECNIA E SOSTENIBILITÀ: UN CONNUBIO POSSIBILE?

Il 20 settembre, alla Centrale dell’Acqua di Milano, si è svolto il secondo evento dedicato alla sostenibilità organizzato dalla Casa dell’Agricoltura. Tema specifico, dopo le produzioni agricole, l’allevamento. Una sfida da vincere, un confronto fra agricoltura, industria di settore e scuole di pensiero diverse e un dibattito tecnico scientifico civilissimo, che ha concordato sulla necessità di offrire soluzioni sostenibili alla produzione zootecnica.

 

 

 

 

Relatori di prestigio

 

Romano Marabelli, sostituto del Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (OIE), che ha sede a Parigi e vigila sulla condizione mondiale della sanità del bestiame di allevamento, rappresenta un punto di osservazione decisivo per capire “come vanno le cose nel mondo” sia sul fronte delle patologie e della dimensione globale della produzione animale e derivati sia su quello della domanda mondiale di proteine animali.

 

A seguire ha parlato il professor Giuseppe Pulina, ordinario di Zootecnica Speciale all’Università di Sassari), presidente dell’Associazione Carni Sostenibili, espressione della grande industria di macellazione nazionale che opera per valorizzare la carne bovina, e presidente del Comitato Scientifico di Assalzoo, associazione di riferimento dell’industria mangimistica italiana. Il titolo della sua comunicazione è stato “Quando intensivo è sinonimo di sostenibile“.

Poi Giacomo Pirlo, dirigente di ricerca del CREA di Lodi, ha affrontato il tema strategico della riduzione delle emissioni degli allevamenti bovini, che richiede innovazioni tecnologiche e di comportamento, soprattutto nel campo dell’alimentazione del bestiame.

 

Francesca Pisseri, veterinaria di frontiera che aderisce all’Associazione Italiana di Agroecologia, ha rappresentato un’idea d’allevamento diffuso e non intensivo, coniugando il tema del benessere animale ai servizi ecosistemici che ne derivano (contrasto allo spopolamento della montagna, attrazione di turisti…).

 

Infine, tre importanti esperienze di campo: Antonio Boselli, presidente di Confagricoltura Lombardia e allevatore di vacche da latte in provincia di Milano, ha illustrato le innovazioni della propria azienda; Giorgio Sangalli, presidente Sezione Suinicola Confagricoltura Milano Lodi, ha un allevamento intensivo di suini condotto con alta professionalità; il professor Giorgio Borreani, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino, ha riferito esperienze importanti di sostituzione di mais in successione con rotazioni foraggere in aziende della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda.

 

Tutte le relazioni sono ospitate su sito della Casa della Agricoltura: www.casagricoltura.org.

 

Carlo Basilio Bonizzi

segretario@casagricoltura.org

 

 

 

 

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