La ricerca per fortuna non è mai ferma e spesso alcune sue applicazioni aprono strade inaspettate, come quella di combattere lo smog con particolari facciate. Sono anni ormai che stiamo attenti a ciò che mangiamo: medici, nutrizionisti, e certamente anche coltivatori e produttori, sono stati capaci di farci prendere coscienza di quanto sia stretta la relazione tra il cibo che consumiamo e il nostro benessere fisico. Ma ci stupisce scoprire che possono “mangiare”, e addirittura “mangiare bene”, anche le facciate degli edifici che ci circondano.
L’Italcementi, leader in Italia nel settore dei materiali, e in particolare del cemento, ha infatti di recente brevettato un principio attivo, il TX Active®, che, addizionato appunto al cemento, permette di ottenere un materiale edile – l’i.active TECNO – con cui realizzare facciate urbane in grado di “mangiare lo smog”. Come?
Sfruttando la fotocatalisi, un processo naturale per cui, grazie all’azione della luce naturale o artificiale, il principio attivo TX Active® (che è un fotocatalizzatore, cioè una sostanza in grado di promuovere una reazione chimica) innesca un forte processo ossidativo (ossia una reazione con l’ossigeno, ndr), che porta alla trasformazione di sostanze organiche e inorganiche nocive in composti innocui.
In sostanza, il principio attivo decompone gli agenti inquinanti prodotti dall’attività umana (riscaldamento abitativo, processi e impianti industriali, circolazione delle automobili), rendendoli inoffensivi. Non solo; la fotocatalisi riduce anche l’adesione dei composti inquinanti alle pareti, favorendone la rimozione e facilitando il mantenimento estetico e colorimetrico nel tempo. Insomma, un principio attivo buono e bello allo stesso tempo.
Lo studio Beretta Associati e l’impresa GMR Sviluppo, di cui fanno parte Storm.it, Impresa Rusconi e Mangiavacchi Pedercini, l’hanno sperimentato a Milano, in via Ampère 56: i 2.700 mq di facciata del progetto residenziale nòvAmpère, esposti alla luce del sole, contribuiscono oggi a neutralizzare le emissioni di circa 54 auto a benzina Euro 6 o 40 auto diesel Euro 6, un beneficio – a livello ambientale – equiparabile alla messa a dimora di 243 alberi. In termini generali sembra che 1.000 mq di superficie contenente il principio TX Active® eliminino potenzialmente dai 6 ai 7,5 kg di ossido di azoto all’anno.
Ogni tanto le prospettive per il futuro sembrano diventare più rosee.
Marta Pietroboni