IL RISCATTO ATTRAVERSO LA QUALITÀ

Luca Terenzi è un giovane agricoltore con due lauree (triennale in marketing e pubblicità, specialistica in economia) e tanta voglia di riscatto.
Il suo sogno è composto di dolci colline e distese di uliveti, ed è nutrito dall’amore per la terra, quella laziale, oltre che dai consigli e dalle storie di chi l’ha cresciuto. Per questi motivi, quando ha finito il liceo, ha deciso di aprire insieme ai suoi nonni l’azienda agricola Luca Terenzi.

 

 

 

 

Ci è stato presentato da Coltivatori di Emozioni, il gruppo di giovani imprenditori guidati da Paolo Galloso che ha dato vita a una piattaforma di digital farming, per salvaguardare le tradizioni rurali del nostro Paese attraverso “l’adozione” di coltivi in tutta Italia.

 

 

Il rilancio del territorio

 

Luca cura gli oliveti di famiglia, situati in provincia di Frosinone a ridosso della montagna di Serrone, lo Scalambra, sulle cime delle colline più alte. Più giù, Il territorio della valle del fiume Sacco è noto alle cronache per la sua compromissione ambientale dovuta agli stabilimenti industriali di Anagni e Colleferro. Ma come racconta lo stesso Terenzi «sono state portate avanti molte iniziative di bonifica e in alcuni casi con buoni risultati.» E prosegue: «da noi l’acqua è pulita, pensate che la zona è chiamata “Le Campagne Romane” perché fin dall’antica Roma è stata coltivata per rifornire la città».
Luca cerca di dimostrare che questa terra può produrre alta qualità e ha creduto nel suo sviluppo agricolo. Sulle colline coltiva l’oliva Rosciola, tipica delle campagne romane, che produce un olio tendenzialmente dolce, leggermente fruttato con sentori di mela, e di colore chiaro; ma anche la varietà Moraiolo, che secerne un olio di qualità con un alto contenuto di polifenoli, apprezzato soprattutto per il sentore fruttato con sfumature di amaro e piccante.

 

 

 

 

Il recupero della tradizione e l’utilizzo di metodi naturali e genuini sono le colonne portanti della filosofia dell’azienda Terenzi. All’olivicoltura è affiancata la coltivazione dei frutti di bosco e del Visciolo (insieme all’Amareno, una varietà di ciliegio acido), coltura in passato molto diffusa in tutto l’Appennino tra Marche e Umbria e utilizzata fin dal 1500 per scopi sia alimentari sia medicinali.

 

La speranza è che, attraverso il lavoro e l’impegno di realtà come quella di Luca, questa valle fertile nel cuore delle campagne romane possa domani godere di nuova fama e raccontare al mondo la qualità dell’agroalimentare di queste terre attraverso le eccellenze che riesce a produrre.

 

 

Alessandro Caviglione

alessandro.caviglione@cibiexpo.it

 

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