Il mondo del lavoro è in continua evoluzione, e per questo è importante avere gli strumenti giusti, concreti ed efficaci per essere protagonisti del cambiamento.
Il rischio, altrimenti, è di farsi travolgere dall’inesorabile susseguirsi degli eventi. Le nuove tendenze spingono sempre più le aziende ad avere un sistema economico inclusivo, con un impatto positivo sull’economia, sulla natura e sul benessere del lavoratore. Nelle cosiddette B Corp (Certified Benefit Corporation) i principi di sostenibilità economica e ambientale coesistono, per dar vita a un modello di business produttivo e responsabile.
L’obiettivo è quello di raggiungere predefiniti target economici con rispetto e consapevolezza, aggiudicandosi così l’appellativo di “Buone aziende certificate”
Ma certificate da chi? Esiste un’organizzazione internazionale, la B Lab, che valuta l’impresa in base a predefiniti criteri standard.
Il processo che porta al rilascio delle certificazione è tutt’altro che banale e ha inizio con la compilazione e valutazione di un questionario denominato BIA (Business Impact Assessment, valutazione dell’impatto aziendale) basato sull’analisi dell’impatto delle attività aziendali relative a 5 macrosettori: comunità, ambiente, governance (responsabilità sugli obiettivi e trasparenza nella comunicazione), clienti e lavoratori. Solo le aziende che ottengono un punteggio minimo di 80 punti (in una scala che va da 0 a 200) sono ammesse a un successivo step di valutazione basato principalmente sull’ispezione delle attività da parte di B Lab.
La certificazione, una volta ottenuta, ha validità di 3 anni, dopodiché può essere regolarmente rinnovata.
Un fenomeno in crescita
Secondo gli ultimi dati ufficiali, le B Corp certificate sono circa 7.000 e ricoprono più di 90 settori diversi.
In Italia, attualmente, le aziende che possono vantare il raggiungimento della certificazione sono circa 240, ma questo numero è sicuramente destinato a crescere.
Aziende come Aboca, Bonduelle, Chiesi Farmaceutici, Davines, Fratelli Carli, Fileni e Illy sono solo alcuni esempi di imprese B Corp.
In particolare, Bonduelle Italia, leader nel settore alimentare vegetale, è stata la prima realtà europea del gruppo Bonduelle a ottenere la certificazione. Un successo conquistato grazie a una visione aziendale finalizzata alla riduzione delle emissioni dei gas serra, del consumo di acqua ed energia, dell’utilizzo di un packaging 100% riciclabile.
Ma quali sono i vantaggi che comporta la certificazione?
Sicuramente, le aziende B Corp hanno una maggiore consapevolezza dell’importanza della propria attività sull’impatto antropico e ambientale, e ciò permette di ottenere, di per sé, una serie di vantaggi in termini di reputazione e performance produttive
Le aziende B Corp possono utilizzare il certificato come strumento di differenziazione sul mercato di riferimento, rafforzando di conseguenza il brand.
Sono in grado di attrarre gli investitori maggiormente attenti su problemi inerenti a tematiche ambientali, di misurare e di conseguenza migliorare le performance aziendali, i risultati economici, nonché d’attrarre e trattenere nuovi talenti orgogliosi di essere parte integrante di un movimento globale di condivisione di valori.
«Essere B Corp significa impegnarsi a misurare e considerare le proprie performance ambientali e sociali con attenzione, con l’obiettivo di creare valore condiviso. Oggi siamo estremamente felici e orgogliosi di questo riconoscimento, che accogliamo come una nuova spinta per accelerare ulteriormente verso nuovi obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale, per il benessere delle persone e del pianeta», afferma Federico Odella, Amministratore Delegato di Bonduelle Italia.
Ma chi può diventare B Corp?
Essenzialmente può concorrere a ottenere la certificazione ogni azienda for-profit fondata da più di 12 mesi.
Tutte le B Corp sono accumunate da valori di responsabilità, trasparenza, interdipendenza e innovazione, dall’idea di utilizzare il business come forza motrice positiva e non distruttiva.
Aziende in grado di raggiungere importanti traguardi basando il loro lavoro su impegno, studio, dedizione, competenza, rispetto di ciò che è e ciò che sarà. Aziende focalizzate più sull’interesse e sul benessere globale che su quello di una stretta classe dirigenziale. Aziende che investono sul futuro e sulla formazione del personale perché, in fin dei conti, è il personale specializzato a fare la differenza. Aziende consapevoli che: “È la felicità a essere la chiave del successo”. Ne era convinto Albert Schweitzer, musicista e teologo, che, dopo aver preso la seconda laurea in medicina, trovò la sua ragione di vita trasferendosi a Lambaréné, nell’Africa equatoriale francese, per aiutare la popolazione locale afflitta da molti mali, tra i quali malnutrizione, malaria, lebbra. Con i proventi del Premio Nobel per la Pace ricevuto nel 1952, costruì il Village de la lumière (Villaggio della luce) per i lebbrosi.
Marina Greco
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