L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha come obiettivo la protezione della salute pubblica. Per questo, nel 2004, ha introdotto un nuovo strumento – un piano – di controllo delle acque destinate al consumo: il Water Safety Plan.
Compiti assegnato al WSP, organizzare e sistematizzare le pratiche di gestione già applicate alla produzione di acqua potabile e incoraggiare la valutazione e la gestione dei rischi lungo l’intera filiera idro-potabile, e cioè:
• prevenire la contaminazione delle acque di sorgente;
• trattare l’acqua per ridurre o eliminare la contaminazione presente, nella misura necessaria a raggiungere gli obiettivi di qualità delle acque;
• impedire la ri-contaminazione durante lo stoccaggio e la distribuzione, fino al punto di consegna.
Consolidatosi nel 2011, il WSP è divenuto parte integrante della legislazione europea, trasformando il modello del controllo dell’acqua potabile, precedentemente basato sulla sorveglianza di segmenti circoscritti del sistema-acquedotto (prelievo-trattamento-distribuzione) e sul monitoraggio a campione dell’acqua distribuita in rete, in un sistema globale di gestione del rischio, perché esteso all’intera filiera idrica, dalla captazione al punto di utenza finale.
Il Gruppo CAP sarà il primo, in Italia, ad adottarlo.
Il WSP consentirà a CAP, che implementerà il progetto nel corso dei prossimi due anni con la consulenza dell’Istituto Superiore di Sanità, di decidere insieme alle ASL e alle altre autorità competenti, sulla base di una valutazione dei rischi, quali parametri monitorare in relazione ai rischi realmente presenti sul territorio e accuratamente analizzati. Sarà possibile, infatti, scegliere di aumentare o ridurre la frequenza dei campionamenti nelle zone di approvvigionamento, nonché estendere la lista di sostanze da monitorare in caso di preoccupazioni per la salute pubblica. Il tutto anche grazie al coinvolgimento attivo dei Comuni e degli stakeholder.
“Il passaggio al WSP – ha illustrato Alessandro Russo Presidente di Gruppo CAP – significa per il Gruppo un investimento importante in innovazione tecnologica, in ricerca e sviluppo della conoscenza. Tutto per garantire un’acqua ancora più di qualità, sulla quale i controlli non sono solo puntuali e continui, come avviene già adesso, ma anche ritagliati sulle caratteristiche della nostra falda e del nostro territorio, anche grazie al dialogo con i Comuni e con i cittadini”.
Il WSP è una delle 21 azioni concrete di CAP 21, il programma di CAP proposto in occasione di COP21. I 21 impegni di sostenibilità previsti si riassumono in sette grandi aree di intervento: #Acquadabere,#Acquadarecuperare, #Acquadavalorizzare, #Acquadacostruire, #Acquadarisparmiare, #Acquadainnovare e #Acquadasostenere.
Fonti: www.gruppocap.it, www.arpa.emr.it, www.who.int/en/