Ovvero distributori automatici, protagonisti di un mondo variegatissimo e in continua evoluzione.
Vado a prendere qualcosa alla “macchinetta”. Mi basta scriverlo, per rivedermi in università durante qualche corso o un esame lunghissimo, ma anche in una pausa caffè al lavoro o assetata d’estate in una stazione sperduta.
L’Italia – non lo sapevo prima di questo articolo – è leader a livello mondiale sia per produzione di distributori automatici sia per numero d’installazioni sia per quote d’utilizzo: un italiano su due sceglie ad esempio le macchinette per la propria pausa caffè. Non solo. Come scriveva alcuni giorni fa Il Sole 24 Ore, chi pensa che i distributori automatici siano sinonimo di cibo spazzatura o d’impatto non sostenibile dei trasporti e del packaging si dovrebbe ricredere: sempre più spesso, bicchieri, palette e plastica degli imballaggi vengono riciclati, e l’offerta dei prodotti comprende bevande biologiche o a zero zuccheri, snack biologici e gluten free, prodotti a km 0.
Dal 1883, anno nel quale, in Inghilterra, è stata realizzata la prima vending machine per cartoline, al giorno d’oggi, i distributori automatici si sono evoluti da tutti i punti di vista: dalla varietà e qualità dei prodotti offerti alla tecnologia. Gli schermi sono touch; dei software ne permettono la gestione da remoto e delle app consentono pagamenti cashless.
Il primo a utilizzare le macchinette per vendere cibo è stato Stollwerck, un cioccolataio tedesco capace, nel 1893, di collocare le sue tavolette in 15.000 distributori, affiancandole a sigarette, fiammiferi, prodotti detergenti e gomme da masticare. Dedicate solo a queste ultime, negli stessi anni, apparvero diverse vending machine nelle stazioni di New York.
Nel corso dei decenni, l’offerta si è ampliata tantissimo. Se sigarette, profilattici, cibo e snack, chewing gum e caramelle, foto, biglietti e giornali sono le cose alle quali siamo più abituati, le opzioni sono ormai molte di più. In Australia e in Olanda potete trovare le patatine fritte calde, in Michigan le esche vive per pescare, a San Francisco le baguette appena sfornate (ne avevamo già parlato qui: https://www.cibiexpo.it/le-bread-xpress/), in Italia (e adesso anche in Inghilterra, dove la cosa è diventata molto popolare) le pizze fatte al momento: Let’s Pizza, distributore sviluppato in Italia, oggi rilevato dall’azienda croata SFB, combina acqua, farina, salsa di pomodoro e gli altri ingredienti freschi per fare la pizza in circa 3 minuti, cuocendola in un forno a raggi infrarossi. Pronti ad assaggiare?
Marta Pietroboni
C’è di più
Altri esempi di quello che c’è in giro per il mondo: succhi freschi appena spremuti, burritos, champagne, marijuana, pacchetti regalo; a Chicago si vendono prodotti appena raccolti in campagna, a Las Vegas caviale! E qual è il Paese con più distributori automatici al mondo? Il Giappone. Qui potete trovare veramente quasi tutto il necessario per vivere!