VEDERE GLI ODORI

Si tratta di una nuova esperienza sensoriale che stimola la percezione degli odori anche in loro assenza.

Chi non ha mai pensato che “mangiare con gli occhi” fosse un’espressione comune ma metaforica? Adesso potrebbe invece diventare realtà.

 

 

Da un perfetto mix di scienza e creatività nasce l’idea di Noemi Emidi, dottoranda del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, che, nel suo percorso di studi, riesce a immaginare una sorta di metalinguaggio in grado di dare forma visiva alla dimensione olfattiva anche in mancanza di odori. Un’intuizione che offre nuove prospettive e che diventa un libro, Comunicazione sensoriale, sotto la guida di Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori (CSA), che dal 1990 lavora per creare nuovi metodi di analisi sensoriale fornendo servizi alle associazioni dei degustatori.

 

Il cibo in una nuova dimensione comunicativa

Perfettamente al passo con le esigenze della contemporaneità, in cui tutto deve essere veicolato attraverso i canali mediatici, Noemi Emidi, con la sua visione ambiziosa, trova un legame tra sapori, odori e design. “La dimensione comunicativa è il fil rouge delle sue esperienze di progettazione, attraverso la ricerca si affida a una razionale metodologia influenzata da una personale curiosità e creatività” – si legge nella presentazione che apre il suo libro, nato come tesi universitaria, durante il tirocinio presso il CSA, che vede protagoniste le scienze sensoriali.

Un approccio innovativo che va dalla costruzione di mappe alla definizione di apposite infografiche e che, una volta concluse le fasi di valutazione e analisi, traduce i dati in rappresentazioni visive: i risultati della ricerca effettuata diventano immagini in grado di offrire una percezione chiara delle caratteristiche aromatiche, somestesiche (relative alla sensibilità somatica, che ci permette di raccogliere informazioni con tutte le parti del corpo – cute, muscoli e tendini – e d’inviarle al sistema nervoso, ndr) e di gusto dei prodotti.

Ecco come l’aroma del cibo, che attraverso il Web, le etichette o i cataloghi, è impossibile da sentire, diventa conoscenza, addirittura emozionale e coinvolgente, grazie alla grafica, realizzata come fusione di un processo analitico e di interpretazione creativa. Il cibo trova un nuovo modo di essere presentato, ma, soprattutto, raccontato.

 

L’olfatto si trasforma in esperienza visiva

“Una buona visualizzazione non è solo un’immagine; è una storia. Il racconto di un viaggio nei dati”, afferma Dimitris Panagopoulos, esperto di effetti visivi e classificazione del colore, citato da Noemi nel suo libro in cui spinge il design in una direzione nuova, quella dell’analisi sensoriale, che intende offrire una descrizione e una misurazione dei valori organolettici propri di un prodotto.

Se le percezioni sono giudizi istintivi e soggettivi che determinano ciò che piace o che non piace, l’obiettivo di questa nuova ricerca è invece quello di disegnare una forma visiva degli odori in grado di passare dalla soggettività all’oggettività dell’esperienza.

Si aprono quindi nuovi orizzonti e, soprattutto, nuove forme di narrazione del cibo, in cui la vista si sovrappone all’olfatto e il bello incontra il buono, offrendo un viaggio di sapore inaspettato e coinvolgente.

 

Comunicazione sensoriale

Questo il titolo di Noemi Emidi che è stato inserito in Officina della Comunicazione Sensoriale del CSA, progetto che intende produrre contenuti per i canali online e offline partendo dall’analisi sensoriale ma adottando un linguaggio accessibile, non tecnico, con una precisa identità visiva in grado di rendere immediatamente comprensibili le caratteristiche di un prodotto, creando aspettative realistiche ed esperienze intense. Nella presentazione si legge: “Inedite chiavi di lettura per il racconto visivo di proprietà organolettiche – associazioni metaforiche, confronti aromatici alla ricerca del perfetto equilibrio e giochi olfattivi – hanno permesso di diversificare, sintetizzare e strutturare l’informazione scientifica, ottenendo una narrazione chiara e accessibile con cui valorizzare gli elementi intangibili della percezione sensoriale umana”.

Il racconto visivo degli odori non solo permette di sperimentare in modo inedito la dimensione olfattiva dei cibi, ma riesce a coinvolgere la sfera emozionale che è propria della scelta dei prodotti alimentari. Una comunicazione che ambisce a generare nuovo interesse, e nuova consapevolezza, a tutto vantaggio del settore enogastronomico, offrendo slancio alle potenzialità del Made in Italy. “Per questo abbiamo voluto trasformare la tesi di Noemi in un libro”, dice Luigi Odello, “nella convinzione di rendere un servizio alle migliaia di professionisti che ogni giorno devono spiegare a qualcuno qualcosa d’intangibile. Ma c’è di più: unendo le scienze sensoriali alla grafica tutto può diventare gioco e quindi essere di utilità per avvicinare i clienti in un modo nuovo e arricchente, sia durante gli eventi, sia nelle trattative che sempre più sono condotte a distanza, oggi attraverso due schermi, domani utilizzando la realtà immersiva.”

Tiziana Mazzitelli

tiziana.mazzitelli@cibiexpo.it

 

 

 

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