Parliamo di contenitori per sughi realizzati con il vetro dei pannelli fotovoltaici.
La Sogliano Ambiente S.p.A., azienda leader nel settore del riciclo dei rifiuti, ha escogitato una brillante soluzione per il riuso del vetro ricavato da pannelli fotovoltaici. È riuscita infatti ad estrarre una percentuale molto elevata dei materiali incorporati grazie a innovativi sistemi di lavorazione che le consentono di recuperarne il 99%. Significa che, in questo caso, il vetro perde la qualifica di rifiuto e diventa una preziosa materia prima seconda (cioè una sostanza derivata dal riciclaggio, dalla rigenerazione o dalla trasformazione di prodotti già esistenti, che viene poi ritrattata e convertita in una nuova materia prima).
Per valorizzare il vetro dei pannelli fotovoltaici, l’azienda ha collaborato con Cyrkl, una startup green-tech la cui missione principale è applicare i principi dell’economia circolare alla gestione dei rifiuti attraverso nuove tecnologie. Attualmente, Cyrkl aiuta migliaia di aziende a trasformare i rifiuti in risorse, grazie alla più grande piattaforma digitale sugli scarti in Europa in cui è possibile caricare annunci virtuali per ogni tipo di residuo. Per la Sogliano Ambiente, Cyrkl ha trovato un partner specializzato nella produzione di imballaggi in vetro e, in particolare, di vasetti e bottiglie per il settore alimentare. La connessione facilitata da Cyrkl ha opportunamente scoperto un mercato per il vetro dei pannelli fotovoltaici, che in precedenza era considerato un sottoprodotto di poco valore. Simone Grasso, Country Manager italiano di Cyrkl, ha dichiarato di essere entusiasta di poter supportare Sogliano Ambiente nel suo impegno per il riciclo dei pannelli fotovoltaici: «Questa connessione dimostra come la circolarità possa creare opportunità di business sostenibili, riducendo al contempo l’impatto ambientale delle attività industriali. Siamo orgogliosi di facilitare tali connessioni e di fornire alle aziende gli strumenti necessari per trasformare i rifiuti in risorse preziose» .
Che cosa sono i pannelli fotovoltaici
Sono apparecchiature che convertono le radiazioni solari in energia elettrica, senza l’utilizzo di combustibili e, quindi, senza emissioni di anidride carbonica.
I vantaggi di questo tipo d’impianto sono tantissimi: economici ma anche ambientali, data la riduzione dell’inquinamento. Di contro, uno svantaggio è l’intermittenza dell’accumulo di energia, che dipende, per il nostro Paese, dalla stagione: in inverno, la produzione è minore e, di notte, quasi totalmente assente. Gli impianti fotovoltaici sono soggetti poi anche a rotture o malfunzionamenti. Ma riciclarli è fattibile, e i materiali recuperati possono essere quasi interamente riutilizzati in altri settori, dopo che i componenti (come rame, polvere di silicio, plastiche…) vengono suddivisi. Gli unici materiali irrecuperabili sono le plastiche, troppo eterogenee, che vengono bruciate per produrre energia (diventando CDR, combustibile derivato da rifiuti).
Fattibile, abbiamo detto, ma non semplice, perché i componenti sono termosaldati tra loro. Un problema non da poco, visto che si stima che nel 2050 i pannelli da dismettere perché arrivati alla fine della loro vita utile saranno 78 milioni di tonnellate.
Il riciclo
È complesso, ma non impossibile. Una soluzione la offre un’azienda italiana, la Compton Industriale S.p.A.: ha brevettato dei macchinari che permettono di separare e recuperare il 100% dei materiali che compongono i pannelli fotovoltaici, tra cui vetro, alluminio, silicio, rame. Il vetro costituisce quasi il 70% del peso del pannello.
Il primo passo è rimuovere le cornici e la scatola di giunzione. Il macchinario che si utilizza ha un nome eloquente: scardinatore. I passi successivi sono: tagliare il pannello in due e delaminare il vetro (cioè far perdere adesione tra le lastre di vetro e la pellicola di intercalare plastico, in genere PVB, che le tiene normalmente unite) per asportarlo senza contaminarlo con altri elementi. Questo ne permette il recupero totale. Per un pannello del peso di 22 chili, si riutilizzano in media quasi 14 chili di vetro.
Le materie prime seconde ottenute vengono impiegate in diversi settori. Ma raramente si usano per costruire altri pannelli fotovoltaici, poiché la maggior parte della produzione è in Asia, e il trasporto non sarebbe conveniente.
Invece, come abbiamo visto, un impiego particolare è quello nel settore alimentare, con la realizzazione di vasetti per sughi e salse. Il vetro è un materiale chimicamente inerte, che cioè non traferisce nulla a contatto con nessun tipo di alimento, inclusi quelli con un grado elevato di acidità come passate e derivati. Inoltre, garantisce una perfetta conservazione di cibi e bevande, non interagisce in alcun modo con il contenuto, mantiene sapori e profumi originali. Il vetro è impenetrabile ad agenti chimici e gassosi provenienti dall’esterno ed è un eccellente isolante termico.
Paola Chessa Pietroboni