UN CHICCO DI SALUTE

Purtroppo, a proposito del rapporto caffè-salute continuano a perdurare troppi pregiudizi, legati per la massima parte agli effetti della caffeina sull’organismo. Il primo è quello che vuole il caffè responsabile di aritmie e scompensi della pressione sanguigna: questi effetti si possono registrare in particolari soggetti ipersensibili, ma normalmente fino a cinque o sei tazzine durante la giornata (pari a 400 – 500 mg di caffeina) vengono smaltite senza problemi, senza portare alcun effetto sul cuore, né, tantomeno, esporre all’infarto.

 

 

coffee

 

Anzi, è dimostrato che la caffeina in dosi sufficienti migliora i tempi di reazione, assicura superiori capacità di memorizzazione e svolge anche un’azione positiva sul meccanismo della visione.

Oltre alla caffeina, comunque, nel caffè sono presenti altri componenti utili che gli conferiscono ulteriori prerogative, come i suoi polifenoli che proteggono dall’invecchiamento. Il caffè aiuta contro il mal di testa, facilita la digestione per effetto dell’acido clorogenico che stimola la secrezione acida e i movimenti dello stomaco; è anche efficace contro la stipsi e, come se non bastasse, aiuta persino a smaltire i chili di troppo: 5-6 tazzine di espresso al giorno accelerano il metabolismo facendo bruciare 80-150 calorie in più.

 

Quali controindicazioni? 

 

Riguardano sostanzialmente chi è ipersensibile alla caffeina e chi soffre di gastrite o ulcera, perché l’effetto stimolante sui succhi gastrici potrebbe peggiorare la situazione.

Mentre chi ha problemi di stomaco deve evitare il caffè, chi non tollera la caffeina può trovare tutto il piacere della bevanda nel decaffeinato, che si ottiene con varie tecniche: utilizzando solventi organici, oppure ricorrendo al lavaggio dei chicchi con acqua o, ancora, portandoli a contatto con anidride carbonica allo stato liquido e ad altissima pressione (quest’ultima tecnica preserva meglio il gusto del prodotto).

 

I caffè solubili

 

La tecnologia applicata al caffè è andata oltre la messa a punto del decaffeinato. Oggi, infatti, quando non si ha a portata di mano la caffettiera, si può comunque ricorrere al caffè solubile o a quello liofilizzato: si tratta di polveri ottenute con sistemi tra loro abbastanza simili, partendo dall’infuso di caffè appena fatto, essiccato con aria calda secca. In entrambi i casi, per preparare la bevanda basta diluire la polvere con dell’acqua calda. È ovvio che il gusto finale non sarà paragonabile a quello di un vero espresso o al caffè ottenuto con la moka di casa, ma rimane comunque decisamente gradevole e gli effetti sulla salute non cambiano.

Giorgio Donegani

 

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