SOUL KITCHEN

Sicuramente uno dei film recenti, tipologia leggera, che più mi ha incuriosito e divertito e ho trovato ben fatto. Regista noto, Fatih Akin, tedesco di origine turca, porta nella pellicola l’unione delle sue due culture, rendendola molto colorata e movimenta. La trama, in sintesi, è questa. Un cuoco di origine greca, Zinos, gestisce ad Amburgo un infimo ristorante: Soul Kitchen. La clientela, i rozzi abitanti della periferia, non ha latro interesse che tracannare birra e sfamarsi, cosa per cui vanno benissimo piatti surgelati o preconfezionati.

 

 

 

Come prigionieri del microuniverso del suo stesso ristorante, Zinos vive in quel luogo, e forse troppo passivamente, le sue relazioni umane. Quella con l’ambiziosa e viziata fidanzata Nadine, giornalista rampante in partenza per la Cina, con il fratello Illias, ladro con il vizio del gioco, quella con la cameriera Lucia, aspirante artista, Neumann, un vecchio compagno di scuola disposto a tutto pur di rilevarne locale e terreno circostante. E’ un’ernia al disco a salvarlo: metterà fine a questa giostra caotica, obbligandolo a lasciare la cucina e assumere un nuovo cuoco . Questo, esperto di haute cuisine trasformare il luogo e la musica delle giornate.

Film in concorso a Venezia 66, che ha ricevuto il Gran Premio della Giuria.

Un film di Fatih Akin, GERMANIA 2009

Con Adam Bousdoukos, Moritz Bleibtreu, Birol Ünel, Anna Bederke, Pheline Roggan

 

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