La FAO ha valutato che una delle cause dello spreco di cibo nei Paesi in via di sviluppo è la mancanza di procedure e strumenti adeguati per il confezionamento. Crush Fagiolo sembra il titolo di una canzoncina per bambini. Invece è il nome della prima carta d’imballaggio ricavata dagli scarti di lavorazione dei fagioli. Eco-sostenibile, riciclabile al 100%, premiata nel 2016 con l’Oscar per i migliori packaging progettati in Italia, è realizzata utilizzata da un’azienda vicentina, grande produttrice di cereali e legumi.
In questo caso si tratta di sacchetti, uno dei complementi indispensabili della nostra spesa insieme a scatole, lattine, bottiglie, vasetti. Come faremmo senza di loro a trasportare fino a casa quello che compriamo? In assenza di un contenitore nessun alimento potrebbe essere spostato, né per brevi, né, tanto meno, per lunghe distanze. In più un confezionamento ben fatto protegge gli alimenti, ne aumenta il tempo di conservazione e ne riduce lo spreco. In un prossimo futuro potrebbe segnalare sempre meglio la presenza di allergeni, reagire al contatto con germi patogeni, rendere addirittura superflua la catena del freddo. E non è tutto. La parola inglese packaging vuol dire tante cose: include, oltre alle caratteristiche materiali del contenitore, elementi immateriali relativi al processo produttivo e all’estetica. Anche in questo caso si tratta di un campo in via di ulteriore miglioramento, in particolare nella direzione della riduzione dei costi, dell’eco-compatibilità e dell’espressività. Cioè, la confezione sarà sempre più “parlante”, rappresenterà la prima fonte d’informazione e spiegazione per i consumatori.
Riconoscibilità dei prodotti a marchio
Già da oggi l’imballaggio è determinante nella strategia delle marche. Prendiamo come esempio la Coop, che ha avviato una significativa trasformazione del suo prodotto a marchio, ben 4mila referenze, per le quali sta ridefinendo profili e grafica. Delle 5 linee studiate, 3 sono ancora in fase di approfondimento: Io, dedicata alla cura della persona, D’Osa che include tutto quello che serve anche agli inesperti per cucinare, Casa per pulizie e detergenza. Le due linee già perfezionate sono Amici speciali, dedicata agli animali in famiglia, non solo cani e gatti, ma anche uccelli, piccoli roditori e pesci; e Origine, che include oltre 50 prodotti base della tradizione italiana (dalla passata di pomodoro all’olio d’oliva, dal latte alle uova). La trasparenza di tutti i passaggi della filiera è valorizzata, in coerenza con le tendenze in atto, fin dalla confezione scelta. L’obiettivo è rendere immediatamente riconoscibili i prodotti a marchio e le loro caratteristiche. In molti casi è un risultato che si raggiunge dopo aver sottoposto a vari test packaging e loghi.
Paola Chessa Pietroboni