Da dove vengono le espressioni che usiamo? Acqua in bocca! Quante volte l’avete detto? Ma vi siete mai chiesti perché si usi quest’espressione? Il detto si usa quando si chiede a qualcuno di non rivelare un segreto.
L’origine del detto dovrebbe risalire a un articolo pubblicato nel 1760 nella Gazzetta Veneta, in merito ad un rimedio “naturale” contro le maldicenze. Il testo raccontava che, durante la confessione, una ragazza chiese al suo confessore un rimedio che la aiutasse a non dire maldicenze. Il prete consigliò alla donna ogni qual volta stesse per dire delle cattiverie, di tenere in bocca dell’acqua.
Andare a tutta birra
Questo modo di dire molto probabilmente deriva dal detto francese à toute bride, “ a tutta briglia” dove il sostantivo briglia è stato mal tradotto con il termine birra.
Andare in brodo di giuggiole
E’ un detto che si usa quando si “gongola per la gioia”. Significa essere particolarmente contenti.
L’espressione sembra sia nata nel 1791.
Il significato figurato della locuzione deriva dalla piacevolezza che si ricava nel bere “il brodo di giuggiole, un liquore zuccherino che si ricava delle drupe del giuggiolo (le giuggiole, per l’appunto), piccolo albero delle Ramnali che viene coltivato per il pregiato legno duro e per i suoi frutti commestibili.
Magra come un’acciuga o magro come il cavallo dell’Apocalisse
Due modi di dire che hanno lo stesso significato: estremamente magro, scheletrico.
L’espressone relativa all’acciuga dipende dall’aspetto che assume il pesce quando viene sottoposto a salagione e privato della pelle: piatto e rinsecchito. La seconda si trova nella Bibbia (Apocalisse, VI,8) che presenta il quarto Cavaliere dell’Apocalisse, simbolo della Morte, su un cavallo talmente magro da apparire verdastro.
Mangiare a quattro palmenti
I palmenti erano, in origine, le macine dei mulini ad acqua, mediante le quali si riducevano in frammenti più o meno fini i chicchi di grano. Normalmente, ogni mulino ne aveva due.
Per questo, mangiare a quattro palmenti significa mangiare voracemente, il doppio di quanto un mulino tradizionale, e metaforicamente una bocca, possa fare.
Mangiare la foglia
Si dice quando ci si accorge che le cose non sono come si presentano, quando si capisce che c’è qualcosa che non va in una situazione apparentemente nota.
L’espressione ha origini epiche. Sembra infatti derivare dall’episodio dell’Odissea in cui Ulisse, capito l’inganno della Maga Circe che trasformava gli uomini in animali, mangiò – riuscendo a proteggersi dall’incantesimo – una foglia.
Molto probabilmente il modo di dire ha anche un’altra origine: fa riferimento ai bachi da seta che assaggiano le foglie per verificare la loro commestibilità.
Omero docet.
Un pranzo luculliano
Lucio Licinio Lucullo, tribuno militare e poi console romano (74 a.C.), a 54 anni si ritirò a vita privata concedendosi lussi straordinari. In particolare i suoi banchetti sfarzosi conquistarono una tale fama che ancora oggi si definisce ‘luculliano’ un pasto di rara bontà e abbondanza.
Catiuscia Ceccarelli