PRODOTTI “TAILOR MADE”

Nuovi scenari per un cliente sempre più esigente.

Quando parliamo di cibo “fatto su misura”, ci riferiamo a prodotti adattati per soddisfare esigenze dietetiche, restrizioni specifiche, o più semplicemente a gusti e preferenze di ciascun individuo. La personalizzazione può avvenire in diversi modi: modificando gli ingredienti, le dimensioni delle porzioni, i metodi di cottura, applicando foto alle confezioni e accompagnandole con dediche, biglietti di auguri o gadget.

 

 

 

Se è ormai consuetudine ricorrere a cibi personalizzati quando siamo in presenza di allergie o intolleranze, oggi le aziende creano forti connessioni con il consumatore, perfino considerando desideri individuali e accontentando richieste specifiche. Molto spesso l’acquirente tende a riacquistare il prodotto, in quanto, sentendosi valorizzato, è più facile che abbia avuto una percezione positiva dell’esperienza nel suo complesso e, di conseguenza, un livello di soddisfazione più alto.

Il risultato è la fidelizzazione e un maggior coinvolgimento del cliente rispetto al marchio.

Per l’azienda è vantaggioso, poiché, mediante queste operazioni di marketing, ha l’opportunità di raccogliere dati sensibili che le permettono di individuare tendenze di consumo utili a offrire servizi più mirati.

Nel mondo del Food & Beverage, articolato tra scelte e abitudini, sono numerose le aziende che, attraverso operazioni di marketing, hanno commercializzato prodotti personalizzabili in vari modi. Tra le più popolari troviamo: Mulino Bianco, Bauli, Moët & Chandon, Lindt, Starbucks, ma ne esistono molte altre.

È d’obbligo citare il caso pioniere della campagna di Coca-Cola “Share a Coke” (significato letterale: Condividi una Coca-Cola), che ha invitato a condividere, sui social, la bottiglia con il proprio nome. Noto è, anche, l’esempio di Nutella, che ci ha permesso di leggere il nostro nome sui suoi popolari contenitori di vetro.

Nuovi scenari di comunicazione, supportati dalla tecnologia e da Internet, hanno modificato il paradigma dell’informazione, creando un profilo di consumatore caratterizzato dal forte desiderio di essere coinvolto emozionalmente nella food experience.

I brand che percorrono la strada della personalizzazione favoriscono la creazione di una relazione diretta e di un dialogo “one-to-one” con il consumatore finale.

In questa nuova prospettiva è consigliabile seguire i trend e “cavalcare” le mode: per esempio, legando il proprio brand a gadget, ispirandosi a eventi o a serie Tv popolari, così da posizionarsi al vertice nella classifica dei “must have”, lo devo avere.

 

Alessandra Meda

alessandra.meda@cibiexpo.it

 

 

 

 

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