PESCHE

Frutti estivi, dolci e dissetanti. In passato, si pensava alla Persia come Paese d’origine della pianta. In realtà, è nata in Cina. La conferma viene dal ritrovamento di noccioli fossili di 2,6 milioni di anni fa. Alessandro Magno l’ha diffusa nell’Europa mediterranea.

 

 

Produzione e varietà

La maturazione del frutto avviene da metà maggio a fine settembre. L’Italia è uno dei principali produttori: offre una notevole varietà, con differenze di sapore, colore, consistenza della buccia e della polpa, aderenza al nocciolo. La più diffusa è la pesca gialla: polpa succosa, sapore dolce e consistenza vellutata. Data la facilità nello staccare il nocciolo, è impiegata per la preparazione di dessert e marmellate. Esempi sono l’aromatica Redhaven, la succulenta e “rossa” Suncrest e l’acidula Elberta. Molto amata è la nettarina o “pesca noce” a polpa gialla, a tratti croccante.

La pesca bianca, raccolta tra luglio e settembre, è profumata e ha una consistenza ideale per macedonie e gelati. Qualche esempio: l’aromatica Ghiaccio di Lecco e l’antica Michelina.

Vanno poi citate le Big top, Independence e Fantasia. Una gustosa sottovarietà calabrese con la buccia bianco-verde è la Merendella.

Le tabacchiere o saturnine sono succose e profumate. Le più conosciute sono le Saturn, polpa bianca e forma schiacciata, e le aromatiche Jalousia. Ottime mangiate nel gelato o con carne e pesce. Apprezzate sono la pesca di Verona, di Leonforte o settembrina, la regina delle sciroppate.

La Pesca nel sacchetto, Presidio Slow Food, viene avvolta dai contadini di Enna, ancora acerba, in sacchetti di carta dove matura lentamente. A Bivona, in provincia di Agrigento, troviamo la tardiva e profumatissima Montagnola.

Tra le protette dall’Arca del Gusto Slow Food: la Regina di Londa (Appennino toscano), la Bianca di Venezia, ottima per la preparazione di dolci ma anche di insalate, la Iris rossa delle province di Udine e Gorizia, la Montecorona di Perugia e la Bella di Cesena.

 

Proprietà

Le pesche forniscono un moderato apporto energetico e una discreta dose di fibre, se consumate con la buccia. Sebbene prive di colesterolo e povere di grassi saturi, si consiglia di non abusarne perché l’elevato contenuto di fibre può sovraccaricare il sistema digestivo.

Hanno proprietà emollienti, idratanti, nutrienti; aiutano a contrastare la perdita dei capelli e favoriscono il mantenimento di una pelle sana; quindi sono spesso utilizzate nei cosmetici. Alleate della vista, antiossidanti, antistress, agevolano il sonno, hanno un effetto diuretico e combattono la stitichezza.

Alessandra Meda

alessandra.meda@cibiexpo.it

 

 

Simbologia tra storia e tradizione

Da sempre, la pesca ha avuto un ruolo centrale e simbolico nell’immaginario culturale; forma e dolcezza sono state fonte d’ispirazione di leggende e miti.

In Cina è considerata simbolo di immortalità; ancora oggi, durante il matrimonio le spose portano fiori di pesco come auspicio di unione felice e ricchezza. Nell’Antico Egitto era il frutto sacro di Arpocrate, dio dell’infanzia. Tuttora le guance dei bambini sono spesso paragonate alle pesche. Nel Buddhismo rappresenta uno dei tre frutti benedetti, oltre a cedro e a melagrana. In Giappone si pensa che l’albero del pesco abbia il potere di difendere dalle forze malefiche, e il suo legno viene usato per costruire mobili per “proteggere” la casa.

 

 

 

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