La lingua cinese è composta da parole prevalentemente mono o bisillabiche o, comunque, formate da un numero limitato di sillabe. Questa caratteristica determina una notevole presenza di parole omofone (con un suono uguale). Infatti, sebbene in quasi tutte le lingue esistano casi di omofonia, in quella cinese il loro numero è particolarmente elevato.
Come si è già visto nell’articolo sul Capodanno cinese, sono tante le parole omofone legate al cibo, soprattutto in occasione della celebrazione che segna l’inizio del nuovo anno. Ecco perché non possono mancare, sul banchetto dei festeggiamenti, i piatti considerati fortunati per il significato simbolico legato alla forma o al nome.
Tra questi ricordiamo: il pesce, 鱼 yú, il cui suono è uguale a quello di ricchezza, abbondanza, 余 yú; gli gnocchi di riso glutinoso, il cui nome cinese 年糕 niángāo suona come la frase “elevarsi di anno in anno” (年高 nián gāo); e, ancora, i ravioli cinesi, 饺子jiǎozi, che sono considerati di buon auspicio per via della forma che ricorda i lingotti d’oro.
Ma i casi di omofonia non si limitano alla tavola imbandita per il Capodanno, anche se in molti casi restano connessi al tema del cibo. Nella tradizione cinese, sono tanti i frutti che vengono donati o consumati per via del loro significato. Mangiare mandarini e arance, o esporli in casa in determinati periodi dell’anno, porta buona fortuna.
Questo perché in cinese, il carattere di arancio, 橙 chéng, ha lo stesso suono della parola “successo”, 成 chéng. In maniera simile, il termine usato per il mandarino, 金橘 jīnjú, ha al suo interno il vocabolo 金 jīn che significa “oro”. E ancora: i melograni si donano ai novelli sposi in segno di buon auspicio, perché questo frutto al suo interno ha molti semi e in cinese 籽 zǐ (seme) si pronuncia come 子zǐ (figlio). Lo stesso vale per i semi di girasole,瓜子 guāzǐ. Il medesimo significato rende anche le arachidi un buon regalo da fare ai neo-sposi: 花生 huāshēng, arachidi, contiene infatti al suo interno la parola 生 shēng, nascere.
Sebbene la maggior parte dei termini omofoni abbia un’accezione positiva, esistono anche casi di vocaboli sfortunati. In Cina, quando si è ospiti, è buona usanza portare un dono, che spesso consiste in un cesto di frutta. È importante, quindi, conoscere il significato che si cela dietro ai vari frutti. Mentre arance e mandarini hanno un significato positivo, altri, come la pera, sono assolutamente da evitare. Perché pera si dice 梨子 lízi e il suono della prima sillaba ricorda molto 离开 líkāi, “partire, lasciare”. Per questo motivo, non bisogna mai regalarla a una coppia.
Valentina Talia
Istituto Confucio dell’Università degli studi di Milano