OSMIZE DEL CARSO

Le osmize sono delle piccole aziende agricole a conduzione familiare, spesso annesse alle abitazioni private dei contadini, tipiche delle zone del Carso triestino e sloveno. La loro particolarità è quella di aprire le porte agli avventori per un numero limitato di giorni durante l’anno, per la vendita e il consumo sul posto di vino e articoli locali di produzione propria.

 

 

 

 

Il termine osmiza o osmica (in sloveno, con la stessa pronuncia) deriva dallo sloveno osem, che vuol dire otto e fa riferimento al numero di giorni consecutivi in cui Maria Teresa d’Austria permetteva ai contadini la vendita diretta dei loro prodotti in eccedenza. Mentre all’epoca la durata dell’apertura al pubblico era stabilita per legge, oggi è determinata dalla quantità di beni da vendere. Una volta finito tutto, si chiude.

 

Nelle osmize, sulle caratteristiche tavolate di legno corredate da lunghe panche, vengono serviti: vini rossi – come Terrano e Refosco – e bianchi – come Vitovska e Malvasia –, affettati, formaggi, uova sode e, in qualche caso, sottaceti. Al giorno d’oggi a volte si trovano anche dei dolci, solitamente strudel o palačinke (versione slovena delle crepes dolci).

 

Come trovare queste oasi così caratteristiche? Percorrendo le strade del Carso, può capitare di imbattersi in frasche appese, che sono il segnale tipico) – un tempo obbligatorio pena la confisca dei prodotti – della presenza di un’osmiza. In tempi moderni ci si può anche affidare alla tecnologia; esistono infatti un sito internet e, addirittura, una app dove sono segnalate le osmize aperte nel periodo richiesto, con tanto di informazioni per raggiungerle.

 

L’ambientazione delle osmize – con una spettacolare vista dall’alto sul mare oppure tavoli sparsi nei pressi del vigneto – è sempre rurale e ben si presta alle scampagnate domenicali, specie quando la stagione permette di approfittare delle tavolate all’aperto. Sebbene vengano frequentate tutto l’anno, sempre a seconda del periodo di apertura, il momento in cui vengono prese d’assalto è sicuramente quello delle mezze stagioni. Quando si avvicina la primavera, un invito in osmiza sancisce l’inizio della bella stagione e permette di godere dei primi raggi di sole che scaldano portando via l’inverno.

 

Frequentate da persone di tutte le età, le osmize sono per i triestini un vero e proprio luogo dell’anima, dove evadere dalla realtà cittadina quotidiana in compagnia, facendo due chiacchiere, e qualche volta anche cantando, davanti un bicchiere di vino.

 

Caterina Marcucci

cat.marcucci@hotmail.it

 

 

 

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