Alla scoperta dei riti natalizi in Finlandia, nel sud degli USA e in Russia, tre Paesi in cui abbiamo degli amici. Ma è solo un piccolo assaggio: il mondo è bello perché è vario. I Paesi nordici possono contare sull’atmosfera magica; quelli del sud sopperiscono con i profumi intensi di una cucina povera ma stuzzicante; in Russia, la vastità del territorio, che si estende tra Europa e Asia, esprime un’arte culinaria multiforme ma con comuni tradizioni natalizie.
Hyvää joulua, buon Natale in Finlandia
Qui dicembre è joulukuu, il mese di Natale. I festeggiamenti iniziano a ottobre con la preparazione degli addobbi e dei Pikkujoulu (piccoli Natali) serali e vanno avanti fino al 13 gennaio. La tradizione prevede che tutto inizi il 24 dicembre con l’immancabile sauna familiare. Ogni casa infatti ha la sua sauna. La mattina viene servito un porridge di riso spolverato di cannella, nel quale si nasconde una mandorla che porterà fortuna a chi la troverà. Dopo la lauta colazione si va al cimitero e si accendono candele sulle tombe dei propri cari. In tutti i Paesi nordici questi luoghi sono immersi nella natura, con un piacevole via vai di persone che s’incontrano e si salutano.
Il cibo di Natale è il joulukinkku, il prosciutto cotto cucinato a fuoco lento per circa 10 ore e servito ricoperto da pane grattugiato e spezie, bagnato con birra analcolica fatta in casa. Altri piatti tipici sono il salmone, lo stufato di renna al forno con bacche rosse, diversi tipi di sformati, dall’aringa alle patate, l’insalata a base di barbabietola rossa e un assortimento di formaggi in cui non manca mai quello di mucca fresco, il leipäjuusto, guarnito con marmellata di lakka (un frutto di bosco).
Tra i dolci troviamo i piparkakku, biscotti allo zenzero aromatizzati alla cannella, e i joulutorttu, a forma di stella di Natale, guarniti con marmellata di prugna. Il pasto, infine, è accompagnato dal glögg, bevanda simile al nostro vin brulè preparata con mandorle, uvetta e cannella, oppure dalla birra casalinga.
Soul Food
La cucina del sud degli USA, chiamata anche Soul Food, “cibo dell’anima”, è quella tradizionale della comunità africana nel periodo della schiavitù. Prevede pietanze povere ma ricche di sapore, in cui il mondo vegetale – con verdure di origine africana, come l’okra e le patate dolci, e americana, come cavoli e rape – si abbina a quello animale, con frattaglie e parti di scarto del maiale, ali di pollo, code di bue. Si utilizza molto la farina di mais: il pane di granoturco è una specie di pancake fritto, il johnnycake. Le spezie sono usate generosamente e le carni vengono cotte in brodo o nel grasso.
I cuochi che cucinano il Soul Food, oggi riscoperto e apprezzato, spesso cercano di renderlo più salutare, per esempio limitando l’utilizzo di lardo o olio di colza. Durante le feste, le famiglie preparano una grande varietà di portate. Uno dei tanti menù tradizionali include prosciutto al forno, pane al mais, interiora, pasta al formaggio, insalata di patate, torta di patate dolci e, per finire, la torta Red Velvet (un dolce scenografico a strati rossi e bianchi). Il budino di pane, invece, è caratteristico del menù natalizio di origine creola, e viene consumato caldo con una salsa dolce a base di whiskey o rum.
Un altro piatto tipico sono le Uova del Diavolo, albumi bolliti con mostarda, maionese e spezie. La mattina di Natale si fa colazione con il Brandy Milk Punch, un cocktails con latte intero, brandy, zucchero e noce moscata, che si sorseggia durante l’apertura dei regali.
Natale in Russia
Si festeggia il 7 Gennaio. Prima si celebra il Capodanno, molto sentito perché nell’URSS dal 1929 al 1991 il regime sovietico vietava di solennizzare il Natale.
Cosa si trova sulla tavola della festa? Gli antipasti freddi, che rimangono per tutta la cena. Questo perché i Russi hanno l’abitudine di alternare sorsi di alcool e piccoli morsi di cibo. La scelta è vasta ma non possono mancare l’insalata Olivier (la vera insalata russa, con pezzettini di carne di vitello bollita e di “salame del dottore” simile alla nostra mortadella) e gli amatissimi cibi fermentati – cetriolini, crauti e mele – da soli o in insalata. Un altro piatto della tradizione è la selyodka: aringhe in salamoia in varie preparazioni o mangiate semplicemente con pane nero e burro.
La protagonista indiscussa della serata è l’oca al forno farcita con le mele Antonovka. La preparazione è laboriosa, degna di un piatto che si cucina solo in occasione delle feste!
Per quanto riguarda i dolcetti, si possono trovare dei biscottini tradizionali con miele, burro e spezie natalizie. Vengono tenuti come decorazione anche durante l’anno perché si crede che abbiano un potere magico. Si preparano poi dei semplici dolcetti alla panna farciti con piccoli frutti rossi oppure, nella versione salata, funghi e una specie di ricotta. Da bere non può mancare la vodka, preferibilmente di grano. E un tè speciale con pari quantità di zucchero e miele, foglie di tè o di ribes nero e spezie natalizie. Gli adulti lo possono “correggere” con del vino.
Linda Fiumara
Manuela Caracciolo
Emilia Fajthova