Da molto tempo si sa che l’uva è un alimento speciale, un vero e proprio concentrato vitaminico (vitamine A, B, C ed E), ricco di flavonoidi, che sono importanti antiossidanti, di fibra e di diversi minerali, soprattutto potassio, calcio e fosforo. Già gli antichi Greci e Romani l’apprezzavano e ne coltivavano diverse varietà. Piace a tutti, bambini inclusi, perché è uno dei frutti più zuccherini.
“Autunno regale”, primavera del cuore
Recentemente un team di ricercatori dell’Unità di ricerca per l’uva da tavola e la vitivinicoltura in ambiente mediterraneo (UTV) del CREA, con sede a Turi (Ba), in collaborazione con ricercatori dell’Università di Bari, ha fatto un’ulteriore scoperta: l’assunzione prolungata dell’uva fresca da tavola costituirebbe un fattore di protezione per alcuni disturbi cardiovascolari. Più specificamente la ricerca ha testato il legame fra il consumo di uva e i processi di coagulazione e fibrinolisi (la dissoluzione enzimatica del coagulo di sangue). Gli effetti antitrombotici persistono anche dopo l’interruzione dell’assunzione.
Per la ricerca è stata utilizzata, per la prima volta, uva da tavola fresca e non derivati. È stata scelta la varietà Autumn Royal, a bacca nera, per il contenuto moderato di zuccheri, quello elevato di composti polifenolici, in particolare di antociani, e per l’eccellente attività antiossidante. Sono stati reclutati 30 volontari sani: per 3 settimane 20 hanno seguito una dieta con uva, 10 la loro dieta abituale ma senza uva.
Gli esiti della ricerca
Le analisi del sangue, effettuate all’inizio del periodo di prova, alla fine e dopo un mese, hanno dimostrato che l’assunzione prolungata di uva ha un effetto anticoagulante dato che, aumentando la capacità fibrinolitica del plasma, riduce i meccanismi di formazione dei trombi ed esalta quelli deputati alla loro rimozione.
Grazie alla sua composizione l’uva ha dunque proprietà ricostituenti e antiossidanti e combatte i radicali liberi responsabili del deterioramento dei tessuti e del DNA. Con il suo contenuto d’acqua e fibre, purifica l’intestino e il fegato. Se assunta poi in dosi ‘generose’ , è particolarmente indicata come difesa dai principali fattori di rischio dell’aterosclerosi (o arteriosclerosi, l’alterazione delle pareti delle arterie, che perdono l’elasticità), contribuendo a ridurre la mortalità legata ai disturbi cardiovascolari.
Paola Chessa Pietroboni
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