Un altro tema che questa settimana abbiamo affrontato con un atto di indirizzo, riguarda l’educazione alimentare che è principalmente educazione alla salute. Solo per darvi un’idea della situazione, ricordo che una recentissima ricerca dell’Università di Milano Bicocca sull’obesità infantile rivela che l’Italia è uno dei Paesi europei in cui si ha il maggiore aumento di questa patologia con circa 3 punti percentuali al di sopra della media Europea.
Inoltre, tra gli 8 e i 9 anni, il 25% dei bambini è obeso e il 50% è in soprappeso. Tra le bambine le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 41%. Altri numeri da altre ricerche: solo il 44,7% dei genitori conosce le regole della sana alimentazione; il 37% delle madri di figli in sovrappeso non ritiene eccessiva la quantità di cibo somministrato; il 22% dei bambini non mangia tutti i giorni frutta e verdura; 1 bamb ino su 10 salta la prima colazione.
Capite, quindi, l’urgenza di intervenire, facendo il paio con un altro intervento del Governo che, attraverso il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare (Pinpas), ha recepito le sollecitazioni dell’Unione europea in materia di riduzione degli sprechi e ha avviato un percorso di consultazione con i protagonisti della filiera agroalimentare italiana.
La nostra mozione impegna perciò il Governo ad affrontare le attività di educazione alimentare nella scuola mediante un approccio sistemico capace di attivare ampie sinergie che coinvolgano tutti i soggetti della vita sociale, le istituzioni socio sanitarie, gli enti locali, l’industria alimentare, il mondo agricolo, della distribuzione, della vendita e della comunicazione e, soprattutto, le famiglie, univocamente finalizzate alla promozione del benessere, come indispensabile elemento di crescita comune incentivando la consapevolezza dell’importanza del rapporto cibo-salute.
Inoltre, si vuole promuovere una cultura del benessere che favorisca la prevenzione e si riappropri del piacere della tavola. Importantissimo anche l’impegno a promuovere, nell’ambito delle attività di educazione alimentare, la conoscenza del sistema agroalimentare attraverso la comprensione delle relazioni esistenti tra sistemi produttivi e distributivi, in rapporto alle risorse alimentari, all’ambiente e alla società.
Fonte: News dal Parlamento, Paolo Cova