Con il nome di anice s’indicano piante diverse dal punto di vista botanico ma accomunate dall’aroma che ricorda i semi di finocchio e dal gusto piccante che tende al dolce. Di probabile antica provenienza orientale, questa spezia profumata era già conosciuta dagli Egizi, dai Greci e dai Romani che la utilizzavano sia per le preparazioni culinarie sia per le proprietà curative. Ce ne sono 3 tipologie: anice verde, anice stellato, pepe di Sichuan.
L’anice verde, conosciuto anche come Pimpinella anisum, è un sempreverde annuale, con un fusto di 40-60 cm, fiorellini bianchi e piccoli frutti ovali. Se ne consumano i semi, che si raccolgono in agosto. È simile alla pianta velenosa della cicuta. L’anice stellato, Illicium verum, il cosiddetto “anice cinese”, ha un fusto che può superare i 5 m. L’aspetto del frutto è particolare: una stella a 8 punte, ciascuna delle quali contiene un seme dal sapore deciso. Facile da coltivare, richiede attenzione alla temperatura, che non deve scendere sotto i 5°.
Il pepe di Sichuan, Zanthoxylum piperitium, è tipico, come l’anice stellato, della cucina dell’Estremo Oriente. Le sue bacche rosse, una volta seccate, si dividono a metà, mostrando il piccolo seme nero che ricorda il pepe.
Proprietà dell’anice
L’anice, oltre alla sua straordinaria proprietà aromatica, è ricco di minerali e vitamine (A- B – C). Ne viene consigliato l’impiego come rimedio per diversi fastidi. Effetto digestivo: già i Romani consumavano questa spezia alla fine dei loro banchetti, sotto forma di infuso, per aiutare la digestione. Effetto afrodisiaco: pare sia capace di risvegliare la passione.
Effetto espettorante e analgesico: in caso di tosse facilita l’espulsione del catarro per via orale e attenua la cefalea da affaticamento. Antibatterico: protegge le ferite, facilitando la cicatrizzazione. Antinfiammatorio: esercita un’azione balsamica che allevia le infezioni dell’apparato respiratorio. Insetticida: secondo uno studio condotto circa 15 anni fa, l’olio essenziale risulta velenoso per mosche e zanzare.
Consigli su come utilizzarlo in cucina: può piacevolmente aromatizzare pane e dolci. Ma può essere usato anche con pietanze salate, tipo formaggi o carni. È l’ingrediente principale di un liquore come la Sambuca. La sua conservazione è molto facile: basta metterlo in un barattolo chiuso ermeticamente.
Giovanni Romano