LA VITAMINA K

La vitamina K svolge un ruolo fondamentale per il nostro organismo. Anzitutto è liposolubile, capace cioè di sciogliersi nei grassi, assicura la funzionalità delle proteine che formano le ossa, ma soprattutto partecipa al processo di coagulazione del sangue. Contribuisce, infatti, alla sintesi di proteine che sono necessarie per la coagulazione.

 

 

 

 

La vitamina K assume diverse forme, in particolare:

  • le vitamine K1 (fillochinone) e K2 (menachinone) sono presenti in natura, l’una nelle piante e l’altra nella flora batterica intestinale;
  • la vitamina K3 (menadione), di origine sintetica, viene inserita nei farmaci per coadiuvare la coagulazione.

 

 

Dove si trova

 

Le fonti alimentari principali di vitamina K sono la frazione lipidica di diversi tessuti animali e, soprattutto, vegetali. Ne sono particolarmente ricchi gli ortaggi a foglia verde come gli spinaci, il cavolo riccio, le cime di rapa, i broccoli, i broccoletti di Bruxelles e la lattuga. È prodotta anche dal nostro intestino, dove viene sintetizzata dai batteri della flora intestinale.

 

Proprio perché se ne riceve una quantità adeguata dall’alimentazione e dai batteri intestinali, difficilmente si incorre in una sua carenza. Ciò può accadere se si riduce la flora batterica, per esempio a causa di una terapia antibiotica (soprattutto con cefalosporine) e in tal caso sarà sufficiente un’integrazione di vitamina K per evitare una possibile tendenza al sanguinamento.

 

 

La vitamina K e i neonati

 

I neonati nei primi mesi di vita mancano di flora batterica in quanto hanno un intestino sterile. Per questo motivo, alla nascita viene normalmente effettuata un’iniezione di vitamina K e in alcuni casi tale integrazione è ripetuta anche nei mesi successivi per evitare la malattia emorragica. Occorrerà, tuttavia, prestare una grande cautela per non incorrere in un eccesso, poiché un abuso di vitamina K potrebbe causare al bambino anemia emolitica e ittero.

 

 

Per concludere

 

Salvo casi specifici ed esclusa la naturale carenza che se ne ha alla nascita, di norma il deficit di vitamina K è raramente riscontrabile. Sarà sufficiente, dunque, avere un intestino in salute e seguire una dieta equilibrata, ricca di verdure verdi a foglia larga. Il quantitativo giornaliero di vitamina K consigliato è normalmente di 1 mg per ogni kg di peso corporeo.

 

Al contrario, spesso occorre tenere bassa la concentrazione di vitamina K in quanto è coinvolta nella coagulazione del sangue; è il caso delle persone che per problemi cardiaci (infarto) assumono farmaci scoagulanti come il Cumadin (o Coumadin). Queste persone dovranno stare attente ad assumere gli alimenti che la contengono.

 

Andrea Fossati ed Elisabetta Amoruso

fossatiandrea@centroemmea.it

www.centroemmea.it

 

Iscriviti alla nostra newsletter e resta aggiornato
sul mondo del cibo.