LA ROSA DI GORIZIA

Un ortaggio “floreale” perchè elegante e romantico come una rosa, leggermente amaro, il più pregiato radicchio rosso gourmet. La Rosa di Gorizia, Cichorium intybus, prende il nome dal comune del Friuli Venezia Giulia, dove viene principalmente coltivata. Appartiene alla famiglia del radicchio rosso. Una delle prime fonti scritte che ne tratta è datata 1873, grazie al barone Carl von Czoernig-Czernhausen che, nel suo libro “Gorizia, la Nizza austriaca”, parla di una sorta di cicoria dal colore rossastro.

 

 

 

 

La sua origine però risale a periodi più antichi, come si desume dalle testimonianze di agricoltori che da generazioni tramandano in Friuli la coltivazione di questo ortaggio prezioso. Riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale del Friuli Venezia Giulia, nel 2003 è entrato a far parte dei Presidi Slow Food. Nel 2010 i coltivatori della Rosa di Gorizia si sono uniti nell’Associazione Produttori Radicchio Rosso di Gorizia, Rosa di Gorizia e Canarino, in modo da ricordarne i tradizionali confini di coltivazione all’interno del comune citato e da tutelare e portare avanti questa coltivazione pregiata e costosa.

 

 

Caratteristiche e proprietà

 

La regione Friuli Venezia Giulia ha riconosciuto come PAT (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) la Rosa di Gorizia mentre il comune di Gorizia ha conferito all’Associazione Produttori la denominazione d’origine De.Co., incaricandola di vigilare sul rispetto del disciplinare di produzione. La Rosa ha foglie croccanti e un sapore intenso leggermente amaro. Si presenta di colore rosso lucido, con delle delicate sfumature rosa.

 

 

Stagionalità e coltivazione

 

La caratteristica di questo ortaggio è la sua resistenza alle basse temperature; la semina avviene in tarda primavera o, al più tardi, a inizio estate. Si raccoglie tra ottobre e novembre-dicembre, si lega a mazzi per le radici e si depone per un paio di settimane in ambienti riparati e bui, a una temperatura che varia dai 10 ai 15 gradi. A questo punto, tolte le radici e pulita accuratamente, la Rosa di Gorizia è pronta per deliziare i buongustai.

 

 

Utilizzo in cucina

 

Negli ultimi anni le richieste della Rosa di Gorizia sono in aumento. È possibile consumarla cruda o cotta, per esempio messa come ripieno all’interno dei ravioli. Viene impiegata anche nella produzione di alcolici come amari e grappe. In commercio è possibile trovarla sott’olio e in vasocottura (vedi nota a piè di pagina).

 

Giovanni Romano

giovanni.romano@cibiexpo.it

 

 

 

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