Ricordate il “Maccarone… m’hai provocato e io te distruggo” del grande Alberto Sordi? Certamente sì e l’immaginario va al noto attore di fronte a un enorme piatto di pasta, ovvero l’alimento che indiscutibilmente tutto il mondo associa all’Italia e le cui origini risalgono a molti secoli or sono.
Simbolo dell’italianità nel mondo, anche la pasta sta diventando negli ultimi tempi oggetto di imitazione, talvolta con frode annessa.
Una storia antica
Già i Romani, i Greci e gli Etruschi consumavano una sottile sfoglia di semola di grano duro ripiena di carne, che veniva chiamata “lagana”, la lontana parente della lasagna.
Il famoso geografo arabo Edrisi nel XII secolo testimonia la produzione di una pasta in forma di fili chiamata “triyah” nella Sicilia dominata dagli arabi che, grazie alla loro tecnica di essiccazione, già a partire dal secolo successivo ne resero possibile la conservazione e il trasporto in ogni parte della penisola. Da allora ai giorni nostri l’Italia ha saputo conservare il primato mondiale nella produzione della pasta di grano duro. Come la maggior parte degli alimenti nazionali, però, anche la anch’essa deve fare quotidianamente i conti con adulterazioni, sofisticazioni, alterazioni, contraffazioni e false indicazioni di provenienza apposte in modo ingannevole sulle confezioni.
Falsificazioni fantasiose
Si va dalla vendita di pasta di semola dichiarata di grano duro ma ottenuta con la miscelazione di farine di grano tenero o di farine estere di dubbia provenienza alla cattiva conservazione delle materie prime, il cui stato di alterazione provoca la nascita di pericolosi funghi cancerogeni. Per non parlare dell’uso del glifosato, potente erbicida utilizzato nelle coltivazioni statunitensi e canadesi, anch’esso accusato di essere cancerogeno.
Ci sono poi casi di commercializzazione di pasta spacciata per bio ma realizzata con grano non proveniente da coltivazioni biologiche, i cui disciplinari vietano l’uso di pesticidi. Nonostante questi episodi, si può affermare che l’Italia ha un efficientissimo sistema di controllo e un apparato di Forze dell’Ordine dedicate al contrasto dei reati di contraffazione e frode in commercio, che nel settore agroalimentare rappresentano un’insidia per il consumatore ignaro.
Noto è infine anche in questo settore il fenomeno dell’Italian Sounding, diffuso specialmente negli USA, dove dalla seconda metà del diciannovesimo secolo sono emigrati circa dieci milioni di italiani che hanno contributo alla diffusione della pasta, dando allo stesso tempo anche il via alle più disparate e bizzarre imitazioni.
Daniela Mainini
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