Immerse nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, in una struttura del 1700, incontriamo le sorelle Rosa e Paola Tortorelli, donne pastore innamorate dei loro animali e del loro lavoro. La nostra è una piccola azienda famigliare. Il problema della lana c’è un po’ in tutta Italia, perché è considerata un “rifiuto speciale”. Con l’avvento della tecnologia e dei nuovi materiali, la lana non viene più utilizzata, i costi di smaltimento sono alti. Molti allevatori la lasciavano in azienda o la mettevano sotto terra, con tutte le conseguenze ambientali. Già la tosatura è un costo, cui si aggiungevano i costi di smaltimento.
Noi con altre imprese amiche, insieme al Parco Nazionale dell’Alta Murgia e all’Università di Bari, abbiamo avviato un progetto di recupero della lana.
In che modo?
Dopo il processo di tosatura, si raccoglie la lana dalle varie aziende e la si manda a Biella dove un consorzio seleziona, lava e vende la lana. Un paio di anni fa ci siamo fatti mandare indietro la lana lavorata. Mia sorella Paola ha una bella vena artistica, si diverte a fare bambole e ha pensato “Perché non utilizzare la nostra lana per creare bambole e altri oggetti?”. Così ha iniziato! Siccome la lana che ci arrivava da Biella era di un colore naturale, un giallo tenue, ci siamo recate a Lamezia Terme dove si sperimentava la colorazione naturale dei tessuti. Abbiamo portato la nostra lana per imparare a tingerla naturalmente con piante, fiori, frutti del nostro territorio. Dal quel momento quindi provvediamo a tingere i nostri gomitoli in modo del tutto naturale…
Che articoli avete?
Non abbiamo una produzione industriale, quindi creiamo su ordinazione. Mia sorella ha una pagina Facebook, Le tenere creazioni di Paola. Ma stiamo lavorando al sito e alla pagina Facebook dell’azienda.
Voi però non vi occupate solo di questo…
Abbiamo un allevamento di pecore, asini, maiali, cavalli e in più coltiviamo cereali. Speriamo molto presto di aprire un agriturismo. In azienda facciamo tutto quello che c’è da fare, dalla cura degli animali a quella dei terreni.
Tra i nostri tanti progetti c’è quello di coinvolgere i bambini: invogliarli a utilizzare lana e tinture naturali. C’è anche un’altra idea, frutto di un esperimento recente: abbiamo coltivato il grano Senatore Cappelli. Una parte non l’abbiamo venduta, abbiamo fatto la farina e dalla farina la pasta. Il risultato ci sembra ottimo e vorremmo metterla in vendita.
Qual è il vostro segreto per riuscire così bene?
Mettiamo tutto nell’azienda, il 100%: dalle idee alla pratica, dagli animali alla coltivazione alla raccolta. Questa è proprio la “nostra” lana, le nostre idee e il nostro lavoro.
Chiara Caprettini