La strana vita di una gallina ornamentale, da compagnia, poche uova ricchissime di vitamina D e una carne che in Oriente è considerata una prelibatezza. Se per voi la gallina è un animale stupido che depone uova, un pennuto senza fascino, incapace di volare, carne buona solo per il brodo, dovete assolutamente far la conoscenza di miss Moroseta. Pelle blu scura, quasi nera (da qui il nome gallina mora), 5 dita al posto delle 4 di tutte le altre specie, piumaggio setoso e morbidissimo, di molti colori – argento, blu, fulvo, nero, bianco, spennellato, e altri ancora – la Moroseta è una simpaticissima gallina ornamentale.
A causa della particolare livrea (vedi box 1) non è in grado né di volare né di compiere alti balzi. Ha dimensioni contenute: il suo peso varia da 1 a 2 kg e, nella versione nana, è di appena 6 o 7 etti. Di origine asiatica, probabilmente cinese, ma allevata in Europa ormai da alcuni secoli, depone nella vita poche uova, contenenti però un quantitativo di vitamina D quasi doppio rispetto a quello di altre razze.
Richiede poche attenzioni, è resistente, pacata, socievole e con uno spiccato senso materno; è una chioccia perfetta, capace di sostenere più covate nel corso di un anno, impiegata spesso come balia da altre galline, e – informazione stupefacente – animale domestico di compagnia, affettuosissimo con i bambini.
È necessario tenerla in un luogo coperto e asciutto dato che le sue piume non sono impermeabili e, inumidendosi, potrebbero causarle malessere o stati patologici. Per lo stesso motivo, il suo abbeveratoio deve essere pensato in modo che il ciuffo e la barba non si bagnino, e quindi essere un recipiente con un diametro molto piccolo o, addirittura, un abbeveratoio a goccia, mentre il suo posatoio deve essere basso e facilmente raggiungibile e pensato per non rovinarle troppo le piume.
Da ultimo, l’abitazione della signora deve prevedere anche, come per tutte le altre razze di galline, un bagno di sabbia e cenere quanto più possibile esposto al sole, dove potrà mantenere la vaporosità del piumaggio e combattere i parassiti.
La sua dieta prevede semplici pastoni di granaglie, farine e mangimi, con aggiunte di verdure tritate, pane secco e alimenti reperibili durante il pascolo (insetti, vermi, erbe selvatiche e minerali) e, nella prima fase di crescita dei pulcini, integrazioni vitaminiche, per mantenere il piumaggio folto e setoso. Per le Moroseta che depongono uova, invece, è importante il grit (composto di gusci d’ostrica tritati), integratore di carbonato di calcio.
Marta Pietroboni