Il racconto di PierPaolo. La prima testimonianza del gustoso piatto plebeo la troviamo nel “De Re Coquinaria” scritto nel I secolo a.C. dal gastronomo Marco Gavio Apicio che, con femminile civetteria, utilizza petali di rosa e fiori di sambuco per la sua frixura. Incerta invece è la datazione della frittata araba “Tirrikh” fatta con tritura di pesce mischiato a uova. Oggi, diffusa in tutto il mondo, prende nomi come Frittata Rognosa, Frittata di Zoccoli, Tortillas des patatas, Tamagoyaki e Kaisershmarren.
Ma va detto per onor del vero che l’autentica frittata italiana è nata nella cucina avventurosa del nostro Fantozzi, durante una notte tempestosa, come direbbe Snoopy.
Primavera del 1974. Mentre il Fantozzi dorme, nel frigorifero si ordisce un complotto guidato da Zucchina che riunisce Uovo, Cipolla, Burro, e insieme decidono di dare dura lezione a Coltello, Forchetta, Tagliere e Padella, loro nemici giurati, in quel momento intenti a giocare a carte nel tavolo della cucina.
Improvvisamente i congiurati escono dal frigorifero e aggrediscono i nemici alle spalle. Si scatena una furibonda lotta, ma Coltello, Forchetta, Tagliere e Padella sono troppo forti.
Uovo prende un colpo in testa, perde l’equilibrio, cerca di aggrapparsi a Burro ma cadono entrambi in Padella. Uovo si rompe e Burro si scioglie come neve al sole.
È la volta di Cipolla che combatte usando i gas lacrimogeni, ma viene sopraffatta da Forchetta che la tiene immobile, mentre Coltello l’affetta. Zucchina è la più agile, scappa da tutte le parti ma poi fa la fine di Cipolla: anche lei affettata. Entrambe vengono messe in Padella a raggiungere Uovo e Burro. Per Forchetta è un gioco mescolare tutto. Così ce la racconta Fantozzi, e solo da allora il termine “Frittata” è diventato sinonimo di guaio, incidente, disgrazia, sfortuna, sventura, catastrofe. Fenomeni che accaddero davvero da quel momento in poi nei film di Fantozzi.
PierPaolo Cornieti