LA DOLCE VITA GIAPPONESE

Da Parigi a Londra, a Berlino, e oltre, il successo dell’arte dolciaria giapponese è sempre maggiore, fino ad arrivare anche in Italia, nel cuore della nostra capitale.
Negli ultimi mesi del 2018 ha infatti aperto a Roma, nel centralissimo quartiere Prati, Hiromi Cake, il primo locale della città dedicato alla degustazione dei sapori dolci d’Oriente, con ispirazioni che giungono da tutto il mondo.

 

 

 

 

Ricette tradizionali…

 

La mente, o forse sarebbe meglio dire la mano, a cui si deve il successo di questa nuova pasticceria romana è di Hiromi, elegante signora giapponese che, insieme a uno staff tutto in rosa, ogni giorno prepara wagashi e yogashi, i dolci tipici della tradizione nipponica. Gli ingredienti utilizzati sono farina di riso, fagioli azuki, gelatina vegetale agar-agar, soia, patate dolci, sciroppo di sakè, sesamo. I nomi riportati sul menu hanno ovviamente un suono esotico, forse all’inizio difficile da pronunciare, ma non impossibile, soprattutto per chi è un poco avvezzo alla cucina nipponica: mochi o daifuku, tanto per citarne alcuni esempi.

 

 

… ma anche contaminazioni d’autore

 

Accanto ai gusti della tradizione, Hiromi propone ai suoi clienti anche interpretazioni personali di dessert celebri in tutto il mondo come la cheesecake e la millefoglie: ecco quindi nascere la tofu cake o la matcha mille crepe cake, con l’aggiunta di tè verde. Ma la varietà dell’offerta è ampia, in continua evoluzione e con una particolare attenzione all’utilizzo della frutta di stagione.

 

 

 

 

In principio fu una scatola di dolci

 

Come è nata l’idea di tentare questa avventura? Il team della pasticceria racconta che tutto ebbe inizio con un semplice regalo: dei dolcetti preparati da Hiromi e donati a un imprenditore italiano, proprietario di un ristorante giapponese a Roma. Fu un vero colpo di fulmine, tanto da convincerlo a finanziare l’impresa. Così, dopo circa due anni, il laboratorio è diventato realtà, progettato come una nuvola celeste in uno dei quartieri più frequentati da romani e turisti. Qui, accolti con gentilezza e discrezione, i clienti possono rilassarsi, gustare un pasticcino o una fetta di torta, sorseggiando cappuccino al matcha e tè verde. Il consenso ottenuto in questi primi mesi non può che confermare la bontà dell’intuizione: dobbiamo aspettarci presto nuove aperture?

 

 

Anna Francioni

anna.francioni@cibiexpo.it

 

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