Nel precedente articolo abbiamo cercato di capire quali fattori contribuiscano in maniera significativa alla longevità: è lo stile di vita che garantisce un’esistenza lunga e sana.
Vita sana a 360° significa in sostanza che, quotidianamente, sono presenti 4 fattori determinanti: un’alimentazione salutare e moderata, un introito anche di micronutrienti e non solo macronutrienti, molte ore di attività fisica giornaliera e uno stato mentale rilassato.
Questi sono gli elementi che esprimono lo stile di vita; emergono dalle abitudini adottate dalle persone.
Innanzitutto, ci sono soggetti che mangiano sempre le stesse cose; la storia della dieta variata non regge; o, meglio, la varietà dei cibi è praticata semplicemente in aderenza alla stagionalità. Quindi, in estate l’alimentazione sarà basata prevalentemente su pomodori e frutta come albicocche, pesche, ecc. e in inverno la faranno da padrone aranci e simili e verze o cavoli; analogamente, anche l’assunzione di proteine deriverà da carni o pesce freschi nel periodo estivo e da prodotti essiccati o comunque a lunga conservazione in inverno.
Inoltre, è bene precisare che in questi casi vige la regola del “mangio ciò che produco” e, siccome ciò è faticoso, ecco che le porzioni sono sempre misere e oculate proprio perché in luoghi simili si mangia a km zero, gli alimenti sono appena stati “colti” e, di conseguenza, sono ancora molto ricchi di micronutrienti come vitamine e sali minerali e di tutti gli oligoelementi benefici per la salute.
I centenari poi sono popolazioni molto attive; andando a verificare, si scopre ad esempio che gli Hunza del Pakistan sono pastori che camminano tutto il giorno, così come i Sardi della zona dell’Ogliastra, area centro-orientale dell’isola; qui gli ultracentenari arrivano ad avere una presenza che è più di otto volte superiore rispetto al resto dell’Italia.
In Giappone, poi, nell’isola di Okinawa è presente una numerosa popolazione di ultracentenari , che sono pescatori e agricoltori e svolgono lavori manuali tutto il giorno e inoltre gestiscono i ritmi della vita con il Tai Chi Chuan e lo Yoga.
A tal proposito, un altro fattore comune a queste zone è proprio il livello molto basso di stress, in parte per i ritmi lenti della vita e in parte proprio per diverse tecniche di rilassamento come il Tai Chi Chuan, la meditazione, lo Yoga o la preghiera che praticano quotidianamente.
Ma veniamo a noi: possiamo provare a mettere in pratica qualche “abitudine” dei grandi vecchi nonostante i ritmi della vita moderna?
Per quanto concerne l’alimentazione, purtroppo noi uomini di città mangiamo di tutto e di più, ma rigorosamente non a km zero: le noci del Brasile, i kiwi della Nuova Zelanda, i semi di chia del Messico e del Guatemala, ecc., e, siccome siamo stressati, ci rifugiamo anche nel cibo come antistress con il risultato che assumiamo troppo cibo.
Tutto quello che ingeriamo è stato da molto tempo staccato dal “ramo”. Questo significa che i nostri alimenti sono solo “contenitori” di calorie, ma hanno perso tutto il loro prezioso contenuto di micronutrienti; quindi, per noi l’integrazione alimentare è quasi un obbligo, tenendo anche conto che i popoli centenari vivono molto all’aria aperta e al sole, che, grazie ai suoi raggi benefici, migliora le nostre performance; ad esempio, ci permette di produrre la vitamina D.
La scelta quindi di assumere regolarmente Omega 3, un polivitaminico e un antiossidante, e della vitamina D sicuramente non è una cattiva idea, così come provare a fare selezione sugli alimenti preferendo certamente quelli biologici ma, soprattutto, cercando di assumere alimenti ricchi di acqua come le verdure, la pasta fresca, ecc.
Anche in merito all’attività fisica possiamo fare qualcosa, a patto di capire qual è quella salutare; lo sport inteso come agonismo non lo è. Secondo le nuove regole dell’OMS stilate nel 2020, dovremmo prevedere dai 150 ai 300 minuti di attività fisica alla settimana (al giorno potremmo calcolare dai 30 ai 50 minuti), con almeno 2 sedute di allenamento con i pesi; il tutto organizzato in modo da esercitare ogni muscolo senza però stress eccessivo.
Ultimo ma non ultimo il tema della gestione dello stress. I centenari, come anche noi, non sono multitasking; dovremmo pertanto, come loro, imparare a fare una cosa alla volta e a vivere istante per istante solo il presente.
Sempre più spesso facciamo una cosa e stiamo pensando a quella successiva. Vi sarà capitato di appoggiare le chiavi o gli occhiali da qualche parte e poi di non trovarli; ecco, stavate già pensando ad altro. Se nella nostra giornata passiamo troppo tempo a pensare a troppe cose, il cervello si logora, invecchia e va in tilt.
Non è un caso se le patologie neurodegenerative stanno aumentando esponenzialmente nelle civiltà moderne e sono praticamente sconosciute nei popoli centenari; loro arrivano a cent’anni con il corpo integro e, soprattutto, con una mente lucida.
In queste comunità, i “nonni” sono la fonte del sapere, la memoria e la saggezza della vita, tenuti in alta considerazione da tutta la famiglia per la loro esperienza.
Andrea Fossati
fossatiandrea@centroemmea.it