APPLICAZIONE DI INTELLIGENZA ARTIFICIALE E INTERNET OF THINGS

È grazie a loro che la nostra vita futura potrebbe migliorare.

Un breve ripasso: l’IA è un ramo dell’informatica che permette la progettazione di sistemi che forniscono alle macchine caratteristiche “umane”, tipo le percezioni visive, spazio-temporali e decisionali. L’Internet delle Cose è l’estensione di Internet a elementi concreti che acquisiscono un’identità digitale in modo da poter comunicare con altri oggetti nella rete.

 

 

 

E adesso sciogliamo il mistero del sottotitolo: in che modo la nostra esistenza futura potrebbe essere migliore dell’attuale? Grazie alla ricerca. Vediamo cosa si sta studiando nei laboratori delle università e dei centri più all’avanguardia grazie, in particolare, all’integrazione tra varie discipline che fino a pochi anni fa non si parlavano.

Tra le novità più interessanti: la toilette che protegge dai virus e fa diagnosi di malattie gastrointestinali, i nasi elettronici (ne parliamo nel prossimo articolo), il robot che aiuta a ritrovare gli oggetti smarriti e le scarpe intelligenti che analizzano il modo di camminare e di correre.

 

Il water-laboratorio di analisi

Non storcete il naso: prevenire e diagnosticare i disturbi gastrointestinali senza doversi sottoporre a esami spiacevoli, se non addirittura dolorosi, è un’opportunità particolarmente interessante. Allora, superiamo il tabù che circonda l’argomento e complimentiamoci con i ricercatori dell’Università di Stanford che hanno sviluppato un prototipo di toilette con fotocamera basata su intelligenza artificiale, che traccia e monitora forma, colore e flusso delle deiezioni. Un dispositivo incorporato nel water analizza micro-campioni di materiale per capire se, per esempio, siamo stati aggrediti dal Covid-19 o se abbiamo piccole perdite di sangue. Molto utile per effettuare una diagnosi precoce e non invasiva di malattie come il cancro del colon retto o la sindrome del colon irritabile. Lo smart water (il gabinetto intelligente), una volta prodotto, dovrebbe costare fra i 300 e i 1.000 euro.

Alcuni scienziati della Duke University hanno inoltre sviluppato una toilette che raccoglie e analizza i rifiuti, dopo che questi sono stati sciacquati via. Il sistema consente alle autorità di monitorare le acque di scarico per rintracciare virus patogeni a livello di edificio o di isolato. Questo genere di gabinetto potrebbe essere pronto in un paio d’anni.

 

IA e nasi elettronici

Leggete sul tema il prossimo articolo. I nasi elettronici che utilizzano l’IA possono essere utilizzati in ambito domestico sia per la sicurezza sia per assaggiare i cibi sia per identificare e quantificare gli odori. Verrebbero integrati nei frigoriferi smart per individuare i primi segnali di scadenza dei cibi. Scienziati della Nanyang Technological University di Singapore hanno sviluppato un codice a barre colorato che reagisce ai gas dei cibi avariati e un altro che utilizza modelli di IA per segnalarne la freschezza.

 

Un robot per recuperare gli oggetti smarriti

Alcuni encomiabili scienziati stanno lavorando per mettere fine all’ansia per lo smarrimento di chiavi, occhiali o altri oggetti di uso frequente. Ricercatori del Signal Research Group del MIT (Massachusetts Institute of Tecnology) hanno infatti sviluppato un robot che utilizza l’IA e tecnologie wireless (senza fili, ndr) per trovare oggetti seminati là dove non dovrebbero essere. Per individuare, per esempio, un paio d’occhiali tra i cuscini di un divano.

La versione più recente del robot vanta una percentuale di successo del 96%. In futuro, questo aiuto casalingo potrà anche recuperare un cacciavite da una scatola d’attrezzi e aiutare un essere umano ad assemblare un pezzo d’arredo. I ricercatori stimano di riuscire a costruire un robot per il mercato consumer in un tempo variabile da 5 a 10 anni, a un costo compreso fra 500 e 1.000 euro.

 

Scarpe intelligenti grazie all’IA

Le scarpe intelligenti possono fornire un aiuto nell’identificare i segni precoci di disordini motori (rallentamenti o eccessi di movimenti). Oppure migliorare le prestazioni degli atleti. Solette delle scarpe che analizzano i passi e ne tengono traccia esistono già, ma sono strumenti imprecisi. Damiano Zanotto, direttore del Wearable Robotic Systems Lab allo Stevens Institute of Technology, e il suo team hanno sviluppato SportSole, un nuovo sistema che utilizza modelli d’IA per analizzare i dati forniti dai sensori inseriti nelle scarpe e misurare in modo accurato la velocità e la lunghezza dei passi. Il prodotto potrebbe essere sul mercato entro la metà del 2023.

Il sistema può aiutare anche a diagnosticare disturbi neurologici che colpiscono le funzioni motorie, a quantificare l’efficacia di trattamenti medici, e perfino a ridurre il rischio di cadute accidentali. Questa tecnologia, usata abitualmente dai ricercatori delle Università di Stanford e Columbia per il controllo dei bambini con disordini motori, presto sarà impiegata al Medical Branch dell’Università del Texas di Galveston come coadiuvante nella terapia fisica dei pazienti long-Covid.

Paola Chessa Pietroboni

direzione@cibiexpo.it

 

 

 

 

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