IL NUOVO LOOK DELLE ETICHETTE DEGLI ALCOLICI

Dal gennaio 2023 tutte le bottiglie di vino e alcolici rinnovano le etichette, che diventano digitali, le U-label.

 

 

Le U-label dovranno contenere tutte le informazioni riguardanti gli ingredienti, la provenienza, i valori nutrizionali e la data di scadenza. In più, sarà obbligatorio, come per il cibo, elencare le sostanze che provocano allergie e intolleranze oltre al valore energetico di 100 ml. E, sempre come previsto dalla legge, sono da riportare informazioni sull’identificazione e la classificazione della confezione del prodotto e la natura dei materiali di imballaggio usati senza informazioni destinate alla vendita o al marketing.

I codici QR riporteranno la dichiarazione nutrizionale completa e l’elenco degli ingredienti.

L’etichettatura dei vini sarà disciplinata dal Regolamento UE 2021/2117.

La riforma dell’Unione europea della Politica agricola comune è entrata in vigore il 1° gennaio 2023, con durata fino al 2027 con nuove disposizioni: i vini prodotti ed etichettati dopo l’8 dicembre 2023 dovranno includere l’elenco degli ingredienti e delle informazioni nutrizionali.

Ma le novità non si esauriscono qui: infatti, dopo il via libera della Commissione europea, è stata accolta in Irlanda la proposta di usare, entro il 2026, etichette sanitarie per bottiglie di vino, birra e superalcolici, sulle quali dovranno essere segnalati i rischi per la salute legati al consumo di alcol, che pare sia collegabile a oltre 60 tipi di malattie, incluse 7 tipologie di cancro (alla bocca, alla gola, alla laringe, all’esofago, al seno, al fegato e al colon).

L’obiettivo di tali etichette alert (messa in guardia, ndr) è scoraggiare il consumo di alcol, con la modalità già utilizzata per le sigarette.

Questo provvedimento sanitario non ha avuto consenso in alcuni Stati membri dell’Unione europea, come Francia, Spagna e Italia, dove ha scatenato reazioni negative tra gli agricoltori e i produttori di vino. Soprattutto da questi ultimi è stato considerato come un intenzionale attacco all’esportazione, per arrestare un mercato che fattura diversi miliardi di euro l’anno, più che come un provvedimento per salvaguardare la salute.

Forse non dovremo aspettare molto tempo per leggere etichette che equiparano il vino alle sigarette con diciture come: “l’alcol provoca malattie del fegato” oppure “alcol e tumori sono collegati in modo diretto”.

Diciture a parte, dovremmo comunque riflettere sulle conseguenze del consumo e, soprattutto, dell’abuso di alcol.

Alessandra Meda

alessandra.meda@cibiexpo.it

 

 

 

 

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