IL MERCATO CENTRALE DI TORINO

Torino è una bellissima città e per poterla “vivere” al meglio è consigliabile raggiungerla in treno, arrivando in centro (da Milano con i treni ad alta velocità che impiegano un’ora) e poi percorrerla a piedi e con i mezzi pubblici. Le sue caratteristiche di splendida capitale sabauda, perfettamente integrate dai sapienti ritocchi che via via si sono succeduti, sono “palpabili” anche dal visitatore che vi accede per la prima volta.

 

 

Foto da www.guidatorino.com. Per saperne di più: www.mercatocentrale.it/torino.

 

 

Proprio di recente, in uno dei punti vitali della città, la celebre “Porta Palazzo”, alias Piazza della Repubblica, ha preso avvio una nuova e affascinante attività: il Mercato Centrale, che occupa una struttura precedente nota come “Palafuksas” (realizzata dallo Studio Fuksas che gli diede il nome, a sua volta subentrata al celebre mercato coperto, demolito a suo tempo).

Dopo radicali restauri, la nuova creatura ha visto la luce, con una grande e riuscitissima inaugurazione.

 

Queste le principali caratteristiche del Mercato Centrale torinese:

  • ben 26 botteghe artigianali, ognuna con gestione e cassa autonoma, distribuite in 4500 mq di spazi, su tre livelli;
  • ogni “bottega” vende direttamente i propri prodotti, che possono essere consumati sul posto, sui numerosi tavoli a disposizione del pubblico, oppure confezionati e portati a casa;
  • la maggior parte delle botteghe è piemontese, con prodotti locali, ma esistono alcune eccellenti “deviazioni” di altre regioni.

 

Oltre all’attività dedicata al cibo, vi sono iniziative di carattere culturale che trovano il luogo più idoneo nei grandi spazi al secondo piano, per i quali esiste già un fitto calendario di impegni. L’obiettivo è quello di creare anche occasioni di socializzazione e, in definitiva, offrire un modo di rilassarsi persino con lo shopping, degustando prelibatezze di alta qualità a costi assolutamente accessibili.

 

 

Illustrazione di Libero Gozzini.

 

 

La parte merceologica a disposizione è molto ampia; percorriamola insieme…

 

Al piano terra, iniziando dalla parte destra e proseguendo fino a completare quasi un cerchio, troviamo un susseguirsi di fantastici “peccati di gola” con diversi interpreti:

 

  • per cominciare, la pasticceria e le specialità siciliane di Carmelo Pannocchietti, con prodotti preparati anche al momento; ottimi pure i salati, con arancini, calzoni, caponata e altre delizie, per non parlare dei dolci alla ricotta;
  • l’Enoteca di Luca Boccoli, dove gustare calici di vini di altissimo livello con un ottimo rapporto “qualità-prezzo”;
  • i formaggi e salumi piemontesi di Beppe Giovale, prodotti selezionatissimi;
  • la bottega di Luciano Savini e Aurelio Barbero offre un raffinato “tuttotartufo”, dall’antipasto al dolce;
  • si prosegue con la Fata Verde e le verdure di Marcello Trentini, uno chef fuoriclasse, che anche qui, come nel suo ristorante stellato, offre piatti vegetariani e creativi;
  • imperdibili i sapori romani del Trapizzino di Stefano Callegari;
  • altrettanto appetitosi, gli originali hamburger di chianina preparati da Enrico Lagorio;
  • proseguiamo con pizze di ogni tipo, firmate da Marco Fierro;
  • il fritto è opera di Martino Bellincampi (qui non si può fare a meno di ammirare l’ottima impiantistica per l’aspirazione);
  • in uno spazio ampio ed elegante è presente anche il ristorante più blasonato di Torino, la Farmacia del Cambio, dove è possibile gustare molti piatti di Matteo Baronetto a costi “pop” con un buon servizio di sala;
  • subito dopo c’è il grande Girarrosto, di Alessandro Baronti, con un ricchissimo repertorio e prodotti di eccellente qualità;
  • per i golosi, sosta al Il Gelato, gusti intriganti e ottima fattura;
  • si prosegue con la bottega delle carni piemontesi di Marco Martini di Boves, che propone la celebre “fassona piemontese”;
  • accanto, un’altra bottega con carni toscane e salumi, della Famiglia Savigni;
  • ecco rivelarsi poi lo spazio di Egidio Michelis, dove possiamo trovare una notevole varietà di formati di pasta fresca;
  • segue una bottega dedicata in modo superbo al pesce, chiamata Mare Nostrum, curata da Valerio Lo Russo;
  • quindi si giunge a un autentico fuoriclasse della cucina, Davide Scabin, che qui propone soprattutto il mondo dell’uovo e altre bontà, con le preparazioni a base di carbone bianco;
  • dopo aver superato uno spazio polivalente in cui si può fare la spesa, si arriva al burro e ai formaggi, magistralmente esposti, di Beppino Occelli;
  • infine, il Mulino, di Mattia Giardini e Alberto Iossetti, sempre in funzione, dove si lavorano grani di varia qualità e si producono le farine utilizzate per il “pane di Porta Palazzo”, sfornato giornalmente da Raffaele D’Errico.

 

Al centro, vi sono alcuni bar, caffetteria e birreria, mentre al piano di sopra non poteva mancare una scuola di cucina, curata da Carla e Fabrizio Guarducci. Vi sono anche un laboratorio didattico del formaggio, sempre di Beppino Occelli, la torrefazione di Franco Mondi e la distilleria di Simone Mari.

 

 

Illustrazione di Libero Gozzini.

 

 

Dopo questo lungo percorso, non mi resta che offrire un consiglio a tutti gli appassionati del buon cibo: “venite al Mercato Centrale, per vivere direttamente un’esperienza, singolare e indimenticabile!”.

 

 

 

Toni Sàrcina

www.altopalato.it

 

 

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