Fin dalla vigilia di Natale l’impegno appare gravoso poiché, come si sa, in molte regioni del centro e del sud del nostro Paese, è proprio quella la vera festa natalizia ed anche i più piccoli vi partecipano fino ad ora tarda in attesa della mezzanotte, per i consueti regali e, quindi, la sequenza delle portate richiede grande capacità per rendere il pranzo equilibrato e sufficientemente leggero e garantire una buona digestione.
Certo, esiste la tradizione di sempre ed ogni regione ha la sua ma, da qualche tempo, appare sempre più pressante l’esigenza di variare qualcosa con proposte più moderne e in sintonia con quanto i nutrizionisti si affannano da anni a raccomandare: mangiare meno durante le feste per non pagarne le conseguenze nell’anno nuovo. Ecco quindi una serie di proposte in alcuni menù esemplificativi che possano accontentare i gusti di tutti ma con qualche precisazione.
Un menù può contare su 5 portate che costituiscono il repertorio più classico del pranzo da grande occasione:
piatto d’apertura (detto comunemente “antipasto” )
primo piatto
piatto di pesce
piatto di carne
dessert
E’ naturale che ogni menù potrà essere anche completato da un piatto di mezzo, tra il pesce e la carne, se l’occasione lo richiede, con insalate miste, oppure una torta salata, un flan di ortaggi ecc.( è bene evitare il sorbetto) ma è altrettanto ovvio che le portate possono essere ridotte per occasioni meno impegnative.
Se, per esempio, si dovesse programmare il menù della vigilia, si dovranno escludere i piatti di carne in quanto la tradizione vuole che la vigilia sia di magro.
La scelta dei piatti deve tener conto dell’equilibrio dell’intero pranzo e la procedura per la realizzazione delle ricette della necessità di leggerezza delle preparazioni pur salvaguardando il gusto di ogni piatto.
Per queste occasioni è di grande importanza la presentazione dei piatti.
Anche l’accostamento dei piatti con i vini fa parte dell’intero cerimoniale delle feste e si dovrà tenere conto della tipologia dei vini proposti per evitare che il gusto del vino sovrasti quello del piatto o viceversa.
A proposito di vini, vorremmo concludere con la raccomandazione di una corretta sequenza che renderà perfetto ogni pranzo:
- per l’aperitivo: spumanti – Champagnes (fra questi ottimo il Prosecco) temperatura di servzio 6-8°
- per le prime tre portate (apertura, primo piatto e pesce) vini bianchi (oppure si può proseguire con lo stesso spumante dell’aperitivo) temperatura di servizio 10-12° (8-10° per lo spumante)
- per i piatti di carne vini rossi (più giovani o più strutturati a seconda del tipo di piatto) temperatura di servizio: 16-18° per i dolci vini da dessert (Moscati naturali e spumanti per dolci cremosi e vini passiti per dolci lievitati) temperatura di servizio: 6-8° per i moscati, 14° per gli altri.
Toni Sàrcina