Il foraging è un’attività che coinvolge amanti della natura, curiosi della cucina selvatica, chef rinomati e studenti d’agraria. È la pratica della raccolta di bacche, fiori, foglie, cortecce, muschi, licheni adatti al nutrimento umano, alla creazione di preparati a base vegetale come oleoliti o tinture per il nostro benessere fisico.
È l’evoluzione dell’alimurgia, attività dei nostri antenati che si nutrivano di alimenti che crescevano spontaneamente; oggi è stile alimentare e filosofia di vita. Promuove biodiversità, rapporto sinergico tra natura e uomo, riscoperta delle tradizioni, ma richiede studio meticoloso dell’ambiente, conoscenza di ciò che è commestibile e dei suoi benefici nutrizionali, competenze scientifiche e pratiche.
Durante il percorso scolastico, diverse discipline ci permettono di costruire un piccolo bagaglio di conoscenze e competenze utili alla pratica del foraging; basti pensare alle lezioni teoriche e pratiche sulle piante infestanti nelle ore di Produzioni Vegetali o alle esperienze del PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) che, a noi studenti di Bergamo e delle sue valli, permette di sperimentarlo presso rifugi e agriturismi dove si torna a praticare la raccolta e la trasformazione delle erbe spontanee.
Le piante commestibili presenti nei nostri prati e nei nostri boschi sono innumerevoli: tarassaco, acetosella, romice, bardana, borragine, arrivando alla tanto odiata ortica che può diventare contorno, farcia, zuppa, decotto o macerato.
La raccolta delle erbe spontanee cela pericoli; infatti, è necessario saper distinguere specie commestibili e velenose, alcune mortali: la cicuta assomiglia al prezzemolo, la mandragola alla borragine, il colchito d’autunno allo zafferano.
Abbiamo imparato a distinguerle prima nei manuali e poi nella pratica del territorio; e
appreso che la raccolta sostenibile richiede alcuni semplici accorgimenti: evitare riserve naturali e zone protette, cogliere erbe e frutti in aree non inquinate, prendendo solo la parte superiore della pianta senza strappare le radici o danneggiare il terreno circostante. Infine, principio fondamentale del foraging, portar via solo quello che occorre garantendo alla pianta di completare e rinnovare il proprio ciclo biologico.
Per distinguere foglie e bacche useremo vista, olfatto, tatto e, una volta nel piatto, testeremo nuovi gusti! Il mondo delle erbe permette a tutti di entrare in connessione con la natura e di riscoprire il piacere di un’azione semplice come cogliere un fiore.
Ilaria Tallarini 5^C
Alice Zanchi 3^C
IIS Mario Rigoni Stern, Bergamo