I CARDONCELLI

Sono funghi buonissimi che crescono spontaneamente in diversi habitat, dall’Oceano Atlantico all’Asia occidentale, e dal Mar Mediterraneo all’Europa centrale.

Il cardoncello si trova in quasi tutta l’Italia centrale e meridionale. In Abruzzo e Molise lo chiamano cardarella, nella Murgia, in Valle d’Itria e sul Gargano cardengìdde, nel Salento settentrionale  cardunceddu. In Sardegna ha un nome particolare: cardolinu de petza (fungo di carne). È facile raccoglierlo anche sulle colline della Sicilia centrale, tra le province di Caltanissetta, Enna e Palermo, dove viene chiamato funciu di ferula (la ferula è una specie di gigantesco finocchietto selvatico). Nella Tuscia viterbese sono ricercatissimi con il nome di ferlenghi.

 

 

 

La maggior parte della produzione spontanea e coltivata di questo fungo è nell’altopiano delle Murge appulo-lucane. L’habitat ideale è nei terreni poveri a misto prato. Fruttifica dalla primavera all’autunno, e perfino d’inverno nel nord del Salento.

 

Caratteristiche

È un fungo saprofita, dal greco saprós, marcio, e phytón, pianta (cioè un organismo che si nutre di materia organica morta. È un termine che si usa anche per i funghi, nonostante non siano più classificati come appartenenti al regno vegetale, ma abbiano ora un regno loro).

Il cardoncello è eccellente, carnoso, sodo, con un cappello leggermente vellutato, di un colore che varia in base al clima, dal bianco quando è esposto al sole al bruno, più o meno scuro, e lamelle grigiastre. Ne esistono molti ceppi, tutti di grande qualità. Ottimo anche crudo o sott’olio.

Il profumo è delicato. Con i suoi aromi equilibrati non copre ma valorizza il sapore di altre pietanze, tanto da suscitare l’interesse gastronomico dei migliori maestri di cucina del mondo. Apprezzato già dai tempi antichi, nel Medioevo fu considerato una prelibatezza afrodisiaca, al punto da essere messo all’indice dal Santo Uffizio perché si riteneva che distogliesse i Cristiani dall’idea di penitenza. Ha una dote speciale: non si confonde con nessun fungo velenoso.

Il cardoncello, oltre ad essere una leccornia, è importante da un punto di vista dietetico. Quello fresco contiene mediamente dall’85-90 % di acqua, il 4-5% di zuccheri, il 3,8-4% di proteine,  e solo lo 0,4-0,7% di grassi. La ricerca scientifica ha recentemente evidenziato la presenza nei funghi di sostanze capaci d’incidere positivamente sulla salute, abbassando il colesterolo e aumentando le difese immunitarie.

La redazione

info@cibiexpo.it 

 

 

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La cura è semplice. Dopo soli 15 -20 giorni si potrà procedere alla raccolta di gustosi funghi freschi.

 

 

 

 

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