GREEN TECH

Come semplificare la tecnologia trasformandola in opportunità a disposizione di tutti i possibili utenti, in casa e in azienda. Obiettivo di questo articolo è rendere più comprensibile il mondo della tecnologia, utilizzando un linguaggio semplice e aiutandoci con esempi concreti.

 

 

Sentiamo da tempo parlare di IoT (Internet of Things), che qualcuno traduce letteralmente in “Internet degli oggetti”. Da qui tutti a ritenere che gli oggetti possano connettersi a Internet.

E quindi? Quindi è difficile pensare a quali benefici potrebbe portare l’IoT, se ci limitiamo a definirlo in questo modo.

Cerchiamo di capire meglio.

Gli imprenditori sanno bene che gli “oggetti”, ovvero le apparecchiature, le macchine e i vari dispositivi che hanno in azienda, “parlano” tra loro da diversi lustri.

Anche nelle nostre case è da decenni che un oggetto come il termostato ambiente “parla” con la caldaia, facendola accendere o spegnere ciclicamente al variare della temperatura ambiente.

Ma allora perché tutta questa enfasi sull’Internet of Things, trattandosi ancora una volta di oggetti che comunicano tra loro?

L’enfasi è più che giustificata, in quanto quella che viene definita una rivoluzione “disruptive” (cioè dirompente) – la quarta rivoluzione industriale di cui l’IoT è uno dei componenti chiave – prevede una “piccola” variante nel modo di comunicare tra gli oggetti: fino a ieri il termostato parlava solo con la caldaia, altri oggetti solo con altri dispositivi, a patto però che fossero della stessa marca, in qualche caso di un determinato modello… e comunque solo attraverso un protocollo ben definito e specifico.

Il “protocollo” è una sorta di linguaggio, con delle regole sue.

L’Internet of Things ha rivoluzionato questo concetto, ed è come se avesse definito una sorta di “linguaggio comune” che permette a tutti gli oggetti di comunicare tra di loro, facendosi comprendere reciprocamente, indipendentemente dal fatto che siano prodotti da aziende diverse.

Ecco che a questo punto lo scenario che abbiamo visto nell’esempio precedente (il termostato e la caldaia) cambia e si trasforma radicalmente: esiste un oggetto che misura il grado di calore e comunica sia con la caldaia sia con l’impianto di climatizzazione, permettendo di gestire al meglio la temperatura dell’ambiente in funzione della stagione.

Lo stesso oggetto che misura la temperatura dell’ambiente, che già pilota caldaia e impianto di climatizzazione, potrebbe anche generare un allarme qualora venga rilevato un brusco e repentino aumento della temperatura (conseguenza di un probabile incendio o guasto importante a uno degli impianti della casa).

 

Un esempio pratico

Proviamo a descrivere un kit che potrebbe permetterci di realizzare un piccolo progetto, per valutare concretamente cosa significa Internet of Things: il kit con sonda di temperatura/umidità Wi-Fi.

Si tratta di una piccola scatola che contiene una scheda elettronica collegata a due sensori, uno che individua la temperatura e uno che rileva l’umidità.

Questa “scatola”, che funziona a bassa tensione attraverso un alimentatore standard con connettore USB, si connette a Internet attraverso la rete Wi-Fi esistente e trasmette i dati rilevati a una piattaforma (gratuita) che si trova sul cloud.

La configurazione dei parametri, affinché tutto funzioni correttamente, è gestibile attraverso una pagina web molto semplice.

Dopo la prima configurazione, non appena alimentato elettricamente, il dispositivo inizierà automaticamente a trasmettere i dati rilevati, a intervalli regolari (in questo caso una lettura di temperatura e umidità ogni minuto) su una piattaforma che si trova sul cloud, generando dei grafici che sarà possibile consultare da qualsiasi dispositivo (PC, smartphone o tablet) attraverso una semplice pagina web, dovunque ci si trovi.

I sensori Iot avanzati misurano temperatura, umidità, illuminazione ambientale, vibrazioni e permettono di controllare con connessione wireless l’ambiente in tempo reale, offrendo accesso remoto ai dati ovunque ci si trovi nel mondo.

Qui per esempio abbiamo deciso di scegliere un dispositivo che misura temperatura e umidità in quanto monitorare queste grandezze può essere molto utile indipendentemente dal tipo di attività e di azienda: in una serra, in una camera di essicazione, in una sala server…

Il dispositivo viene configurato di base con un sensore di temperatura e uno di umidità, ma sono disponibili versioni con uno o più relè per accendere o spegnere dispositivi, sensori aggiuntivi come per esempio la luminosità.

Il kit non nasce con la pretesa di essere considerato uno strumento da laboratorio; è pensato invece per permettere a tutti, con un investimento minimo, di realizzare facilmente le prime esperienze concrete nel campo dell’Internet of Things.

In un prossimo articolo vedremo come sfruttare la tecnologia e l’IoT per realizzare un piccolo impianto per coltivare fragole (o ortaggi) su un balcone.

Claudio Clerici

 

NOTA

Per qualsiasi informazione o approfondimento claudio@c2smart.it

 

 

 

 

 

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