FRODI NEI FINANZIAMENTI AGRICOLI DELL’UE

Le pratiche dolose prevedevano la creazione di aziende a nome di persone prive dei requisiti necessari per richiedere i sussidi.

Nel mese di marzo, su richiesta della Procura indipendente dell’Unione europea (EPPO) di Venezia, è stato eseguito un provvedimento di congelamento di oltre 2,8 milioni di euro, emesso nei confronti di 4 persone sospettate di frode riguardante i finanziamenti volti a sostenere i giovani agricoltori.

 

 

 

Sono state sequestrate somme di denaro, beni immobili e fondi ricevuti dall’Agenzia Italiana per i pagamenti agricoli e finanziati dalla Politica Agricola Comune.

Nei confronti del principale indagato è stata eseguita una misura cautelare personale.

In questo procedimento sono state riunite 2 indagini nate autonomamente: una aperta dal Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare, che ha avuto a oggetto tutte le aziende coinvolte; l’altra seguita dai Carabinieri Forestali di Torino, relativa esclusivamente ad alcune imprese che operavano anche in Piemonte.

Secondo le prove raccolte, era prevista la creazione di attività agricole a nome di persone che non avevano i requisiti per richiedere i sussidi.

È stato ritenuto, infatti, che gli indagati abbiano trasferito a terzi la proprietà delle aziende al solo fine di richiedere le sovvenzioni, affermando falsamente di averne diritto.

Dall’inchiesta è emerso anche il dubbio che abbiano approfittato dei pagamenti più elevati destinati ai giovani agricoltori.

Dai dati risulta che tra il 2017 e il 2022  hanno ottenuto oltre 2,8 milioni di euro elargiti dall’Unione europea, finanziati dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA).

In un contesto generale dove il rischio di frode appare sempre più alto, AGEA, l’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, si è recentemente posta l’obiettivo di costruire un sistema di monitoraggio dei fondi erogati.

L’ente gestisce circa 5,5 miliardi di finanziamenti versati al comparto agricolo italiano, e oggi è alle prese con un grande cambiamento. Il Direttore Generale Fabio Vitale spiega infatti il proposito di portare l’Agenzia stessa ad avere un ruolo attivo di Intelligence amministrativa nell’individuazione delle attività fraudolente legate all’elargizione del denaro europeo attraverso la creazione di un database  informativo a vantaggio sia delle strutture che garantiscono i fondi sia delle pubbliche amministrazioni sia dei servizi  dell’Unione europea.

Lucia Massarotti

lucia.massarotti@gmail.com

 

 

 

 

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