Planeta e la Fondazione Internazionale Biodiversità del Mediterraneo (FIBM) stanno reintroducendo da noi il Francolino di mare, un uccello estinto in Sicilia dal 1870.
Scomparso in Italia, è però ancora presente in alcuni Paesi come Turchia, Cipro, Israele, Palestina, Siria, Iran… Evidentemente, i teatri di guerra non lo atterriscono tanto quanto i suoi predatori naturali: volpi, rapaci e cinghiali.
Ha una bella storia: introdotto in Sicilia dai Franchi – ecco da dove arriva il nome – reduci dalle Crociate, è descritto nel trattato sull’arte venatoria di Federico II di Svevia De Arte Venandi Cum Avibus (ovvero l’arte di cacciare con gli uccelli).
Lungo circa 35 cm, con un peso di 320-550 g, è un esempio di dimorfismo sessuale: nel maschio, ventre, gola e addome sono neri con macchie bianche, nuca e ali rossicce, mentre nella femmina il piumaggio è più smorto per garantirle il massimo di mimetismo con il terreno.
Il Francolino è presente in Sicilia fino al 1870 quando, cessata la protezione della legge borbonica, la caccia incontrollata ne riduce la popolazione, sino alla scomparsa.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Internazionale Biodiversità del Mediterraneo, Planeta, azienda vitivinicola siciliana, ha accettato di mettere a disposizione una superficie all’interno della sua proprietà a Capparrina – un’area naturalistica di grande valore – nel comune di Menfi, in provincia di Agrigento, considerata il luogo ideale, da un lato per l’abbondante presenza di palme nane e di macchia mediterranea e, dall’altro, per la scarsità di predatori e di interferenze dovute alla presenza umana.
Il progetto, avviato nell’inverno 2023-2024 con il supporto dell’Istituto Zootecnico della Regione Siciliana, prevede la selezione e messa in libertà di 40 esemplari di Francolini, dei quali si analizzerà con regolarità il comportamento e la capacità di adattamento.
Se i risultati delle prime fasi saranno positivi, il progetto si estenderà anche ad altre località, tra cui San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani.
Alessio Planeta, amministratore delegato e responsabile tecnico delle omonime Aziende Agricole, condivide con lo staff la soddisfazione per l’inserimento dei primi Francolini nella loro dimora naturale. Questa storia è un esempio delle azioni concrete che riflettono lo spirito di Planeta. Vedere il Francolino, dicono, con i suoi colori e la sua capacità di mimetizzarsi, sorvolare oliveti e macchia mediterranea è una soddisfazione impagabile.
La redazione