Dopo le tappe di Amburgo e Berlino, la mostra “Food Revolution 5.0” sbarca al Gewerbemuseum di Winterthur, vicino a Zurigo. Fino al 28 aprile le sale del museo svizzero ospiteranno una serie di opere il cui concept ruota attorno ai possibili scenari futuri che orienteranno l’alimentazione, prossima e remota, dove le nuove tecnologie si combineranno ad antiche pratiche artigianali ed eticamente responsabili.
Le sfide del presente
Il cibo è uno tra gli elementi maggiormente significativi della nostra vita e ci caratterizza culturalmente, socialmente e a livello identitario. L’atto di cuocere i cibi è stato l’evento che ha segnato l’inizio della civiltà e da allora, fino all’industrializzazione globale, il tema della nutrizione si è evoluto svelando risvolti sia seducenti sia critici.
Susanna Kumschick, curatrice dell’esibizione svizzera, afferma che considerando le principali sfide della società attuale – mutamenti climatici, aumento della popolazione, scarsità di risorse, cementificazione, fame, povertà e scarsità d’acqua – la domanda cardine da porsi sia: cosa e come vogliamo mangiare da oggi in poi?
Visioni d’artista
Chiedendosi come si possa risolvere l’annoso problema della domanda di cibo in una società in costante crescita demografica, e in cui le risorse si fanno sempre più ridotte, i 50 artisti e designer internazionali presenti tentano di dare le proprie personali risposte esponendo idee per affrontare il tema della crisi alimentare. Tra i tanti, il designer austriaco Ton Matton, insieme al tedesco Bjön Ortfeld, ha pensato a una forma di coltivazione alternativa, realizzando un frutteto urbano; lo spagnolo Martí Guixé ha invece studiato un sistema digitale in cui è un algoritmo a fare da “nutrizionista personalizzato”, mentre la designer tedesca Johanna Schmeer ritiene che la soluzione stia nelle bio e nano tecnologie. Molto spazio è stato dedicato anche al food design e c’è chi, come l’artista Caroline Schulze, prefigura un utilizzo sempre più massiccio della stampante 3D, individuato come nuovo e funzionale mezzo di produzione.
Oltre ai progetti concreti, tra le opere della mostra non mancano curiosità e provocazioni: galline dotate di visori di realtà virtuale, salumi composti da alghe rosse, coltivazioni di insetti e molto altro ancora.
Francesca Gamba