FITOCHEM E I FERTILIZZANTI FOGLIARI

L’acido fulvico che fa bene a tutto e a tutti. Fertilizzanti e pesticidi non hanno una buona nomea. Spesso vengono nominati insieme pur essendo due cose diverse.

I fertilizzanti, in estrema sintesi, sono per le piante quello che gli alimenti sono per l’uomo e gli animali: elementi nutritivi. Il terreno è naturalmente ricco di tutte le sostanze necessarie ad alimentare perfettamente la vegetazione ma, se coltivato, anno dopo anno tende a impoverirsi e per preservare la propria fertilità ha bisogno di aiuto. I fertilizzanti normalmente utilizzati reintegrano i nutrienti principali – come azoto, fosforo e potassio – e secondari – come calcio, magnesio, zolfo, ecc… – di cui necessita. Senza di loro, la natura faticherebbe a nutrire il suolo coltivato.

 

 

I pesticidi, più correttamente chiamati prodotti fitosanitari – antiparassitari, fitofarmaci o agrofarmaci –, sono invece microrganismi o sostanze chimiche (naturali e prodotte industrialmente) utilizzati in agricoltura per proteggere le piante da parassiti, insetti, funghi, batteri ecc…

Fertilizzanti e pesticidi, insieme, hanno portato all’umanità vantaggi significativi, come l’eliminazione di alcune malattie importanti e il netto incremento della produzione agricola per fronteggiare l’aumento della popolazione mondiale, ma anche problemi, impattando sull’ambiente, a volte addirittura sulla salute dell’uomo.

La ricerca sta facendo molto anche in questo settore. Ha messo a punto dei pesticidi detti “selettivi”, che sono tossici per gli organismi bersaglio ma non per l’uomo (quindi svolgono la loro funzione ma non sono dannosi), e dei fertilizzanti che non solo non hanno un impatto ambientale negativo, ma anzi determinano effetti benefici a lungo termine sia per il suolo sia per le coltivazioni.

Ne abbiamo parlato con Juan Carlos Flores, CEO (Chief Executive Officer, in italiano amministratore delegato) di Fitochem, azienda messicana con importante esperienza nei fertilizzanti fogliari (in particolare, l’acido fulvico). Questo tipo di concimazione consiste nella nutrizione delle colture attraverso l’apparato fogliare, anziché attraverso quello radicale. È una pratica antica, che negli ultimi decenni è andata evolvendosi sempre più, grazie a una serie di ricerche e sperimentazioni che l’hanno resa estremamente efficace, motivo per il quale ha assunto importanza e si è diffusa significativamente. L’assorbimento nutritivo via foglia, ad esempio, è molto elevato, arrivando a essere 8-10 volte superiore a quello della concimazione alla radice. E non solo. In molti casi migliora la qualità della produzione: aumenta il grado zuccherino, il peso specifico, il colore, la conservabilità… E in alcuni momenti particolari, come il post raccolta frutti, aumentando fino al 400% la presenza di micronutrienti nelle piante coltivate, garantisce un prezioso accumulo di sostanze di riserva che permettono, nella stagione successiva, una partenza migliore della fase vegetativa.

La Fitochem, specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti biologici per l’alimentazione vegetale e animale, sta studiando da anni l’acido fulvico. Uno dei due principali costituenti dell’humus, miscela complessa di sostanze organiche ossigenate contenenti vari gruppi funzionali, questo acido, mi spiegano, utilizzato come fertilizzante fogliare, aumenta la produzione di clorofilla e quindi migliora l’assorbimento dell’ossigeno e di altri elementi nutritivi, lavorando con questi in modo sinergico. Più è concentrato più ha un effetto benefico sia per le coltivazioni che per il suolo. (E sappiamo quanto oggi il suolo e la composizione dei suoi microrganismi siano oggetto di attenzione). Essendo naturale e solubile, permette inoltre a chi sceglie di utilizzarlo di ottenere la certificazione biologica.

L’azienda messicana, molto attenta a qualità e normative, commercializza solo prodotti organici, certificati OMRI. LOrganic Materials Review Institute è una realtà nata per supportare chi pratica agricoltura biologica e, nello specifico, per guidare all’utilizzo corretto di materiali e prodotti. Fornisce informazioni, linee guida e pubblica revisioni indipendenti di articoli, come fertilizzanti, antiparassitari, prodotti per la cura del bestiame. E svolge un’azione di consulenza puntuale, rispondendo a domande di aziende in merito a quanto utilizzato, al fine di rispettare gli standard biologici. Quelli accettabili sono OMRI Listed® e compaiono negli elenchi OMRI Products List©. OMRI fornisce anche supporto tecnico e formazione per i professionisti del settore biologico.

Peraltro, nel 2021 è entrata in vigore una nuova bioregolamentazione europea, che loro sostengono con tutto il cuore. Questa inedita serie di prodotti è concepita per garantire a tutti gli agricoltori di conoscere, categoria per categoria, quelli – e le sostanze – ammessi nella coltivazione biologica e, quindi, di utilizzare microcomponenti e componenti della stessa (buona) qualità. L’acido fulvico, aggiungono, presente nella lista, oltre a essere sostenibile, va bene per ogni terreno e può essere utilizzato in ogni stagione, avendo anche un prezzo competitivo.

Difetti? Pare nessuno.

Marta Pietroboni

marta.pietroboni@cibiexpo.it

 

 

 

 

 

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