AB Electrolux, multinazionale svedese, fondata nel 1910, è la terza maggiore azienda del settore a livello mondiale.
Specializzata nella fabbricazione e vendita di elettrodomestici per uso sia domestico sia professionale, dispone di un ampio ventaglio di prodotti, commercializzati in 120 Paesi, articolato nelle categorie: cottura, freddo, lavaggio, piccoli apparecchi, pulizia, trattamento aria e accessori. Nel 2019 il consiglio di amministrazione ha deliberato lo scorporo del ramo d’azienda.
“Professional”. Mi ha colpito il grande impegno in ricerca e innovazione. Ne parlo con il manager Marco Pernice. Ecco l’intervista.
Quali sono stati i vantaggi dello scorporo di Electrolux Professional?
Più di uno. Per esempio, le direttive legislative dei prodotti domestici seguono alcune procedure e le professionali altre; essendo un’unica azienda, eravamo costretti a rispettarle sempre entrambe. Poi era molto più complicato organizzare eventi, costruire nuovi prodotti, fare approvare brevetti… adesso siamo su mercati differenti e, quindi, è tutto molto più agile.
C’è una grande differenza tra sezione domestica e professionale?
È proprio un’altra tipologia di prodotto – oltre che di utenza – sia come materiali sia come durata. Un elettrodomestico che entra in casa e magari viene a contatto con bambini richiede alcune accortezze. Se invece va in mano a professionisti, deve avere prestazioni e garanzie superiori.
Electrolux Professional di che cosa si occupa?
Della fornitura alla ristorazione collettiva: mense aziendali, scuole, ospedali. Sono nostre le attrezzature dell’accoglienza alberghiera o per le cotture nella GDO. Insomma, ci occupiamo di tutto quello che riguarda la somministrazione dei pasti gestita in un modo professionale collettivo.
La rosa di prodotti è molto estesa.
L’abbiamo ampliata nel corso degli anni. Le cucine, per esempio: oggi il marchio della Monterey, quella del film Ratatouille, protagonista il topo Rémy – tutta laccata, antica, bellissima –, è nostro. Come quello della Thermaline, una linea svizzera completamente ecosostenibile, fatta con i criteri ergonomici migliori per la tutela dell’operatore: angoli arrotondati, luci a led non troppo fastidiose, brevetti in merito alla fiamma che si riduce in modo automatico in funzione della dimensione della pentola. Electrolux Professional è l’unico fornitore che unisce, sotto lo stesso brand, una gamma praticamente completa di apparecchiature per la ristorazione, il beverage e la lavanderia. Anche in tema di connettività, avere un interlocutore con un’unica interfaccia digitale è un’ulteriore comodità. Infatti il motto, nato 2 anni fa, è: ONE, tutto in un’unica offerta.
Siete attenti alla sostenibilità. Ve lo chiede il cliente?
Ci sono ambiti come gli agriturismi, le fattorie didattiche e certe RSA che sono già orientati a un approccio sostenibile da un punto di vista sia energetico sia etico. Ma, se devo essere sincero, l’utente medio, il ristorantino, non è molto sensibile a queste tematiche. Vuole una macchina che si rompa poco e costi il giusto. Oggi i nuovi ristoratori sembrano un po’ più sensibili. Se consumi meno energia, meno acqua, meno calore, ne beneficiano anche i tuoi operatori in cucina, uno degli ambienti più ostili dal punto di vista della salute. Ci sono temperature e gradi d’umidità altissimi, si sta sempre in piedi. Quando non ci si scotta, ci si raffredda. Abbiamo scoperto da studi americani che l’ergonomia nell’utilizzo delle macchine è fondamentale per ridurre sia il tasso d’infortuni che le malattie da lavoro.
Parliamo dei vostri brevetti per quanto riguarda le cotture.
Food Safe Control è quello ottenuto in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Alimentari dell’Università di Udine: garantisce la totale sicurezza dei cibi.
Delle cotture a bassa temperatura si parla tanto: anche qui abbiamo un brevetto per poter cuocere in forno la carne, invece che per 2 ore a 80°, per 10 minuti a 140°. Si sale in alto con la temperatura, si sanifica tutto, poi si spegne. Non si consuma più energia e si arriva in caduta fino a 60/70° (temperatura che non permette la proliferazione batterica).
La cottura a vapore consente di trattenere nell’alimento una maggior quantità di nutrienti. Per intenderci, se dobbiamo rosolare una bistecca, si surriscalderà così tanto che i liquidi all’interno tenderanno a evaporare. Li manterranno invece le nostre preparazioni a vapore. Penso agli ospedali: se cuocio una mela sottovuoto invece che in un pentolino, avrà più profumo, più sapore, più colore oltre che più vitamine.
Per i frigoriferi c’è qualche novità?
Da quest’anno inizieremo a utilizzare un’alimentazione con CO2, cioè utilizzeremo come gas l’anidride carbonica; quindi, ne toglieremo un po’ dall’atmosfera e la stoccheremo all’interno dei circuiti dei frigoriferi per usarla come refrigerante. Il frigo può stare all’interno degli ambienti di lavoro ma il motore deve stare all’esterno, perché la CO2, per funzionare, viene sottoposta a pressioni molto alte che la rendono relativamente pericolosa.
Sapete cosa mi fa riflettere? La pericolosità dell’ambiente cucina, a casa frequentato soprattutto dalle donne!
Paola Chessa Pietroboni