La Festa delle Lanterne è la prima grande ricorrenza cinese dopo il Capodanno e segna la fine delle sue celebrazioni. Secondo la tradizione, la Festa delle Lanterne corrisponde alla prima notte di luna piena, considerata simbolo di riunione familiare. Con la sua storia di oltre 2.000 anni, infatti, si trascorre in famiglia ammirando la luna piena e gustando i piatti tradizionali preparati tutti insieme a casa. Come dice il nome della ricorrenza, è usanza in questa giornata accendere, dopo il calar del sole, le lanterne colorate, a cui si affidano i desideri per i mesi a seguire.
Come ogni festività, anch’essa ha i suoi piatti tipici: gli yuanxiao e i tangyuan, deliziose palline realizzate con farina di riso glutinoso, la cui forma circolare e candida richiama la luna piena e sta a simboleggiare un auspicio di unione, armonia e felicità. Questi piatti, anche se molto simili tra loro, appartengono a due differenti zone della Cina: gli yuanxiao al Nord e i tangyuan al Sud.
Il procedimento per prepararli è diverso: per i tangyuan si impasta la farina di riso glutinoso con acqua bollente e poi si inserisce il ripieno; per gli yuanxiao, invece, prima si modella il ripieno fino a farlo diventare una pallina, poi lo si mette in un cesto di bambù cosparso di farina di riso e infine si agita il cesto affinché la farina lo ricopra, formando delle sfere più grosse.
L’altra grande differenza tra queste due preparazioni è che gli yuanxiao sono solo dolci e i ripieni più diffusi sono la pasta di sesamo, la pasta di fagioli rossi dolci e la marmellata di giuggiole, mentre i tangyuan sono sia dolci sia salati e hanno al loro interno noci, frutta, fiori e carne.
Anche il modo di cuocerli cambia a seconda della regione: possono essere fritti, bolliti o cotti a vapore. In molti luoghi, inoltre, è usanza mangiarli in una zuppa: lo yuanxiao viene servito in un brodo denso dopo almeno 10 minuti di cottura, il tangyuan in una zuppa più diluita, cotta per 5 minuti. Il primo va consumato in tempi brevi, il secondo può essere conservato a lungo in celle frigorifere, e quindi, congelato, viene venduto nei supermercati.
Valentina Talia
Istituto Confucio
dell’Università
degli Studi di Milano