DISABILITÀ E LAVORO

Un confronto tra istituzioni, aziende e realtà impegnate nella formazione e inserimento al lavoro, al centro del convegno promosso a Milano da Fondazione Pino Cova.

In Italia, secondo i report di ISTAT, sono 3 milioni 150 mila le persone con disabilità (il 5,2% del totale della popolazione) e, tra questi, solo il 32% di quelli in età lavorativa risulta inserito professionalmente, spesso (nel 30% dei casi) a un livello di impiego che non corrisponde alle qualifiche in possesso.

 

 

I dati non migliorano di tanto a livello europeo dove, secondo i numeri forniti dalla Commissione europea, le persone con disabilità sono circa 87 milioni, la metà delle quali ha un lavoro, ma, quello che colpisce, è che ben il 52% afferma di sentirsi discriminato e a rischio povertà o esclusione sociale (28,4%).

Date queste premesse, è quindi facilmente intuibile come sia ormai sempre più urgente portare l’attenzione sul tema del diritto al lavoro, come è avvenuto durante il convegno “Disabilità e lavoro – L’inclusione che crea valore”, svoltosi a Milano all’inizio di novembre, promosso da Fondazione Pino Cova (realtà creata da e-work) con il patrocinio di Regione Lombardia. Protagonisti dell’evento i rappresentanti delle istituzioni, oltre che le aziende e gli operatori impegnati in prima linea ogni giorno nel supporto alle persone con disabilità e nel loro inserimento professionale.

 

Un cambiamento di prospettiva

I lavori, coordinati da Paolo Ferrario, Presidente della Fondazione Pino Cova oltre che Amministratore Delegato e Presidente del gruppo e-work, sono stati aperti dal saluto istituzionale del Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli, che ha insistito sul concetto di lavoro come fattore di riconoscimento sociale fondamentale per l’autostima e l’autonomia dell’individuo: «è un diritto che deve essere garantito a tutti – ha specificato – e progetti come questi evidenziano un cambiamento di prospettiva cruciale per raggiungere una vera inclusione lavorativa, ma c’è ancora molto da fare.

Dobbiamo iniziare a riconoscere e valorizzare i talenti e le competenze di ogni persona, investendo su di esse. Questo percorso è stato avviato da tempo, a partire dalla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, ma è necessario imprimere un’accelerazione affinché queste esperienze positive, che pongono al centro la persona con disabilità partendo dai suoi bisogni e dalle sue preferenze, possano essere attuate in tutto il Paese. Con il Ministro del Lavoro e la collaborazione delle associazioni del Terzo settore e delle aziende, lavoreremo per riformare la Legge n. 68 del 1999, al fine di incentivare l’inclusione lavorativa».

Alle parole del Ministro ha fatto eco Paolo Ferrario, che ha illustrato l’impegno di e-work: «Il nostro lavoro è quello di creare relazioni durature e proficue tra persone ed aziende. È un lavoro entusiasmante che permette di costruire rapporti, innescare fiducia e aiutare a dare soluzioni ai problemi. La disabilità psichica spaventa ancora molto, e sono fermamente convinto che la vera ragione, come spesso accade, sia la non conoscenza».

Il dibattito è poi continuato con gli interventi di Elena Lucchini, Assessore alla Famiglia e Disabilità di Regione Lombardia, Lamberto Bertolé, Assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, Simona Clivia Zucchett, Direttore del Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, Lucia Borso, Direttrice Fondazione Pino Cova, e Alberto Lapi, Head of Employee Relations, Labor Relations, Policies di Accenture.

 

Le Job Stations

Obiettivo principale della giornata era fare il punto sulle iniziative di istituzioni e aziende per favorire una reale inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità, con un focus sul disagio psichico. In particolare, è stato presentato il progetto Job Stations, promosso da Fondazione Italiana Accenture e Progetto Itaca, con l’adesione di Fondazione Pino Cova.

Si tratta di centri di inserimento al lavoro nati dalla collaborazione tra aziende e organizzazioni specializzate nel supporto a persone con disagi psichici: veri e propri spazi in cui, attraverso lo smart working, è possibile svolgere un’attività lavorativa in un ambiente protetto, con il supporto di tutor esperti nella gestione delle persone con disabilità psichica.

A oggi in Italia si contano 9 Job Stations, che impiegano ogni giorno 122 job stationer in un’attività lavorativa per conto di 31 aziende di ogni dimensione. La Job Station di Milano gestita da Fondazione Pino Cova conta 18 job stationer, dei quali 14 assunti a tempo indeterminato dalle aziende partner e altri 4 inseriti in azienda con contratti di apprendistato o tirocini.

Realtà come le Job Stations sono state pensate per realizzare una reale inclusione, un percorso di inserimento e re-inserimento lavorativo efficace, che valorizza il lavoro svolto e che offre la possibilità di raggiungere una condizione di autonomia e indipendenza anche a chi, vittima dello stigma della “malattia mentale”, avrebbe difficoltà a ottenerla.

Anna Francioni

anna.francioni@cibiexpo.it

 

 

E-work

È un’agenzia per il lavoro nata nel 2000 e presente sul territorio nazionale con 38 filiali; attraverso il lavoro di 240 professionisti, serve annualmente oltre 1.200 aziende e 40.000 persone. Grazie a una rete di divisioni specializzate anche nella ricerca e selezione di profili di difficile reperimento – come nell’ ambito ICT, Finance e Banking e Cyber Security – e-work è in grado di affrontare e gestire le necessità di compagnie multinazionali e corporate, enti pubblici, aziende dal profilo nazionale e regionale. Nel 2016 e-work ha lanciato il format e-workafé: caffetterie del lavoro che creano un ponte diretto tra svago e mondo lavorativo. Attraverso la Fondazione Pino Cova, l’agenzia si occupa di promuovere l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani in condizioni di emarginazione sociale e disabilità, fisica e psichica.

 

 

 

 

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