COME PROTEGGERE IL CIBO?

Microbi, polvere, luce, umidità… sono tanti i nemici. Come riparare gli alimenti?

Tra pellicole trasparenti, vaschette d’alluminio, contenitori di plastica, sacchetti di carta c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ma è inutile cercare i prodotti migliori al supermercato se poi non li difendiamo da tutti i nemici che rischiano di rovinarli. In molti alimenti già il solo contatto con l’aria è in grado di produrre dei danni, così come l’esposizione alla luce o la vicinanza con altri articoli che possono trasmettere odori e sapori strani, per non parlare delle muffe e dei batteri, i nemici più pericolosi…

 

 

Insomma: confezionare bene il cibo prima di riporlo in dispensa o in frigorifero è un’operazione assolutamente fondamentale, tanto per il gusto quanto per la salute. Senza dimenticare che l’imballaggio stesso può trasformarsi in una fonte di rischio se non lo scegliamo con cura. Il pericolo maggiore, infatti, è che trasferisca particelle al cibo con cui viene a contatto, particelle che non solo possono modificarne il gusto, ma anche risultare nocive.

Ma qual è l’imballaggio migliore per conservare gli alimenti? Uno in assoluto non esiste: ogni materiale ha caratteristiche particolari che lo rendono adatto per un cibo piuttosto che per un altro. Ecco allora che conviene passare in rassegna i 3 principali per evidenziarne l’uso migliore.

Partiamo dalla plastica, anzi, dalle plastiche, perché quelle ammesse per confezionare il cibo sono parecchie, ciascuna contraddistinta da un codice numerico che dovrebbe esserci sul fondo del contenitore o sulla confezione del rotolo di pellicola: numero 1 – polietilene tereftalato o PET; numero 2 – polietilene ad alta densità o HDPE o PE; numero 3 – cloruro di polivinile o PVC; numero 4 – polietilene a bassa densità o LDPE; numero 5 – polipropilene o PP; numero 6 – polistirene o polistirolo o PS; numero 7 – altri (policarbonato, resine epossidiche, melamina). Ogni plastica ha delle caratteristiche particolari e delle limitazioni d’uso, ma non è certo semplice orientarsi tra tanti numeri, sigle e nomi complicati. Ecco allora alcuni criteri di base che da soli semplificano molto la vita di ogni giorno:

  • Cercare comunque di evitare i materiali contrassegnati dai codici 3, 6, 7, che sono i meno sicuri.
  • Evitare plastiche non contrassegnate, che il più delle volte sono 7.
  • Non conservare olio o vino in bottiglie di plastica destinate in precedenza ad altro.
  • Non esporre direttamente i contenitori di plastica (per esempio le bottiglie dell’acqua) ai raggi del Sole.
  • Per il microonde non usare contenitori di plastica o pellicole qualsiasi, ma solo quelle che sono state progettate per quest’uso (non solo deve essere indicato il simbolino con le onde, ma anche la temperatura massima raggiungibile).
  • Per le pellicole trasparenti, leggere bene le indicazioni: alcune non sono adatte al contatto con alimenti come il burro, il salame affettato o i formaggi grassi.
  • I sacchettini sono molto comodi e sicuri. Per conservare in frigorifero la verdura (per esempio l’insalata dopo averla pulita), è meglio scegliere quelli in pellicola di tipo “traspirante”, dotati di microfori. Per il congelatore, invece, occorrono pellicole di maggior spessore, che proteggono di più dalla disidratazione.
  • Ricordare che le bottiglie di plastica in PET sono concepite per essere usate una sola volta; riutilizzarle come se fossero borracce non è consigliabile dal punto di vista igienico.

Per quanto riguarda l’alluminio, in fogli o in forma rigida (vaschette), è un buon materiale per imballare gli alimenti, ma è importante seguire alcune indicazioni, semplici ma importanti al punto che il Ministero della Salute ha lanciato una campagna sul suo uso corretto in cucina. Ecco le cose da tener presenti:

  • Leggere sempre l’etichetta del contenitore, per verificare che sia idoneo a entrare in contatto con gli alimenti (deve esserci scritto o, in alternativa, deve riportare il simbolino con il bicchiere e la forchetta).
  • Evitarne l’uso con alimenti acidi o molto salati (come, per esempio, limone, pomodoro, pesce sotto sale, prodotti con salsa).
  • Tenere in frigorifero o nel congelatore gli alimenti che si vogliono conservare in recipienti di questo materiale per più di 24 ore.
  • Conservare a temperatura ambiente per più di un giorno solo gli alimenti solidi secchi (caffè, cioccolato, pane, frutta secca…).
  • Non riutilizzare i contenitori monouso in alluminio, se si sono usati per la cottura.
  • Non usare prodotti abrasivi per pulirli.

Infine, due parole sul vetro. Ha la grande dote di essere inerte nei confronti di ciò che contiene: non cede alcuna particella e non reagisce in alcun modo con il cibo. Sotto il profilo igienico, quindi, è una scelta ottimale; ma il peso, la fragilità e il costo lo rendono perfetto in casa solo per i contenitori con chiusura ermetica da tenere in frigorifero, o per le bottiglie per l’acqua da portare in tavola.

Giorgio Donegani

Tecnologo alimentare

www.giorgiodonegani.it

 

 

 

 

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