COME CI SI SFAMA IN ALTO MARE?

Ambienti chiusi, lunghe traversate, grandi equipaggi e piattaforme inaccessibili: sono solo alcune delle sfide di chi deve garantire tre pasti al giorno a chi lavora in alto mare. Spesso gli aspetti logistici di queste realtà vengono affidati a servizi internazionali di catering che gestiscono tutta la filiera, dall’approvvigionamento delle materie prime alla composizione dei menù. Abbiamo voluto fare le nostre domande proprio a una di queste aziende, la cipriota Oceanic Catering, che con la gentilezza e disponibilità del direttore logistico, la signora Popi de Pinto Moyseos, ha saputo soddisfare la nostra curiosità.

 

 

Photo by Will Reddaway [WR Photography]

 

 

Oceanic Catering offre oltre 100 mila pasti al giorno in 1.400 località diverse. È possibile gestire così tante sedi sparse nel mondo con una logistica centralizzata? Oppure offrite un servizio personalizzato per ogni imbarcazione?

 

La compagnia Oceanic Catering gestisce attualmente il servizio su oltre 1.500 navi mercantili di diversi tipi. Svolgiamo il nostro lavoro in stretta collaborazione con più venditori in tutto il mondo, e le forniture si consegnano nei porti di scalo delle navi. I controlli e le verifiche dei fornitori vengono effettuati regolarmente, per garantire che la qualità e il servizio abbiano standard elevati, salvaguardando così il benessere dei nostri marittimi.

 

Consegniamo alla nave la materia prima e non i pasti pronti. Sarà poi l’equipaggio della cucina di bordo a ricevere prima dell’imbarco una formazione nel nostro centro di addestramento d’avanguardia di Manila. L’obiettivo è migliorare le competenze per la realizzazione delle diverse cucine offerte a bordo, per la gestione delle scorte, per le pratiche di igiene legate alla manipolazione degli alimenti e altro ancora.

 

 

Come gestite la varietà di gusti, le intolleranze alimentari, i precetti religiosi e i costumi culturali che possono complicare la pianificazione dei menù di bordo?

 

Continuiamo a educare l’equipaggio della cambusa attraverso corsi di formazione, bollettini, assistenza e supporto. I nostri soprintendenti al catering, situati in aree chiave, visitano le navi e forniscono formazione pratica e orientamento. Tali aree sono per esempio Singapore, Cina, India, Paesi Bassi, Ucraina, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti, Corea, Brasile, Grecia e, naturalmente, Cipro, dove si trovano i nostri quartier generali.

 

 

 

 

Quali sono le complicazioni per fornire pasti su una piattaforma offshore? Come vengono conservati e preparati gli ingredienti?

 

Le complicazioni possono insorgere nella catena logistica, spesso a causa delle posizioni remote in cui operano le unità della piattaforma, degli eventi meteorologici e di altri requisiti operativi.

 

Le piattaforme di alloggio offshore sono generalmente ben attrezzate per lo stoccaggio e la produzione di cibo, e il team di personale altamente qualificato di Oceanic Catering è in grado di produrre pasti deliziosi e nutrienti per il personale a bordo e anche di soddisfare richieste etniche speciali, dal pinnekjøtt per un Natale norvegese in Congo alla pasta italiana al largo dell’Arabia Saudita.

 

 

Quanto frequenti sono i contatti con la terra ferma? E come ci si collega?

 

Spesso, le piattaforme di alloggio o le navi di costruzione e di supporto offshore rimangono in mare per settimane o addirittura mesi. Gli elicotteri e le barche dell’equipaggio vengono utilizzati per lo scambio di personale, mentre le provviste e le altre forniture per la ristorazione vengono consegnate in contenitori dedicati a bordo delle navi di rifornimento.

 

 

Quale sarebbe un ‘menù tipo’ che viene servito su una piattaforma offshore?

 

I menu sono sviluppati appositamente dal nostro team di formatori di chef a bordo insieme al dipartimento di salute e benessere, al fine di ottenere il miglior equilibrio di nutrienti necessari per mantenere un buono stato di benessere in un ambiente difficile.

Le preferenze etniche e le credenze religiose sono sempre prese in considerazione quando si prepara un ciclo di menù, che può iniziare, su una piattaforma britannica, con una colazione inglese completa e un arrosto domenicale, in Asia con una zuppa filippina Sinigang Na Baboy e da qualche altra parte nel mondo con una succulenta lasagna al forno.

 

Alessandro Caviglione

alessandro.caviglione@cibiexpo.it

 

 

 

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