CELIACHIA: NUMERI, RICERCHE E NOVITÀ

Come primo passo è necessario fare chiarezza tra celiachia, sensibilità al glutine e trend gluten-free…Frumento, segale, orzo, avena, farro e kamut sono solo alcuni dei cereali contenenti glutine, un complesso proteico che causa, nelle persone affette da celiachia, un effetto tossico per la salute. Patologia autoimmune, che provoca un’infiammazione costante a livello dell’intestino tenue, secondo l’AIC (Associazione Italiana Celiachia) la celiachia affliggerebbe circa 600 mila Italiani; tuttavia, tenendo conto di chi non è propriamente celiaco, ma “solo” sensibile al glutine, il numero si alzerebbe notevolmente, raggiungendo quasi il 10% della popolazione.

 

 

 

 

In caso di motivato sospetto medico esistono precisi iter diagnostici, supportati anche da test di laboratorio, in grado di evidenziare queste problematiche. Invece, molto diversa è la situazione dei quasi 6 milioni di “falsi celiaci” che, tra diete fai da te e mode gluten-free, spendono annualmente svariati milioni di euro per alimenti che ritengono essere maggiormente salutari e ipocalorici.

 

 

La parola agli esperti

 

Il Professor Antonio Puccetti del Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi di Genova, esperto dell’argomento e ricercatore da oltre 12 anni, sostiene che la scelta di eliminare o abbassare la quantità di glutine dalla dieta degli individui affetti da patologie infiammatorie autoimmuni è certamente giusta, ma al tempo stesso, da un punto di vista medico, privare organismi “sani” di pane e pasta pare invece non essere né corretto, né tantomeno benefico.

 

 

 

 

Le nuove regole

 

Cattive notizie anche per tutti i celiaci diagnosticati della Penisola. Il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 agosto 2018 fissa nuovi limiti massimi di spesa per l’acquisto dei prodotti senza glutine, evidenziando una riduzione media dei fondi del 19%. Nonostante un risparmio per lo Stato stimato attorno ai 30 milioni di euro annui, le nuove regole promettono di non essere solo una manovra economica. L’AIC, in collaborazione con il Ministero della Salute, garantisce che i tagli mantengono la copertura del 35% dell’apporto calorico giornaliero ricavato da carboidrati privi di glutine e, inoltre, che il risparmio costituirà una riserva di risorse per le necessità terapeutiche dei pazienti di domani.

 

Francesca Gamba
francesca.gamba.z@gmail.com

 

 

 

Iscriviti alla nostra newsletter e resta aggiornato
sul mondo del cibo.