Leccornia lucana tipica del periodo natalizio.
I “cauzncidd”, fatti con pasta sfoglia all’uovo fritta, sono chiusi come ravioli e ripieni di crema di castagne. Esiste anche una versione con interno di ceci. Vediamo insieme come prepararli.
Ingredienti (circa 24 calzoncelli)
Per l’impasto:
– 400 g di farina di grano duro
– 2 uova
– ½ cucchiaino di olio extravergine d’oliva
Per il ripieno:
– 500 g di castagne
– 100 g di miele
– 2 uova
– 1 cucchiaio di cacao amaro
– 1 cucchiaio di zucchero
– ½ cucchiaino di rum
Per friggere:
– olio extravergine d’oliva
Per decorare:
– zucchero a velo
– miele
Preparazione
Versare sulla spianatoia la farina e iniziare a impastare, aggiungendo le uova e il cucchiaino d’olio, fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Lasciare riposare per circa 30 minuti. In una pentola dai bordi alti lessare le castagne con acqua e sale. Volendo, si può aromatizzare l’acqua con una foglia d’alloro. Una volta cotte, scolarle e rimuovere la buccia. Lasciarle raffreddare e passarle nello schiacciapatate riducendole a purea. Aggiungere quindi le uova, il miele, il rum, lo zucchero e infine il cacao amaro, che servirà soprattutto per dare una colorazione marrone all’impasto. Con l’aiuto di un matterello, stendere la pasta, non troppo sottile altrimenti non regge il ripieno; lo spessore deve essere di circa 2-3 mm. Se avete in casa una sfogliatrice, vi consigliamo di utilizzarla. Iniziare a preparare i calzoncelli. Lasciare libera una striscia di circa 4 cm a partire dal bordo della sfoglia, posizionare sul resto della pasta tanti mucchietti d’impasto quanti sono i ravioli che si vogliono fare e ricoprirli piegando la parte della sfoglia lasciata libera in precedenza. Tagliare e sigillare i bordi. Si dà forma così ai nostri calzoncelli che, a questo punto, sono pronti per essere fritti in abbondante olio ben caldo fino a completa doratura. Scolare con una schiumarola e poggiarli su carta assorbente. Una volta raffreddati, spolverizzarli con zucchero a velo e miele.
Giovanni Romano e Matteo Scirpoli
Fondatori di GeoFood